VIAREGGIO. “Con il mese di settembre è ripreso a 360 gradi il confronto tra la Fillea-Cgil e l’azienda Henraux SpA. In merito a questo vogliamo comunicare una notizia positiva e una negativa. Quella positiva è che il 3 settembre presso la Provincia di Lucca, alla presenza dell’assessore delle politiche del Lavoro Mario Regoli, è stato sottoscritto l’accordo di proroga della cassa integrazione straordinaria in vigore per altri 12 mesi per la ristrutturazione dell’azienda.” Ad annunciarlo è il segretario generale della Fillea-Cgil provinciale Leonardo Quadrelli.

“Per questa proroga Henraux si è impegnata ad investire altri 500 euro circa nelle macchine complesse ad alta tecnologia a controllo numerico e nella sicurezza in azienda.

“Questa proroga è positiva. In primo luogo renderà il reparto adibito ai lavori di alto valore aggiunto, denominato dai dipendenti ‘reparto moschea’, un reparto all’avanguardia per il settore in secondo luogo perché abbiamo preteso – nero su bianco – che l’azienda aprirà un confronto preventivo con la Rsu e la Fillea alla scadenza dei 10 contratti a tempo determinato presenti in azienda con l’obbiettivo comune di renderli a tempo indeterminato.

“La nota negativa è che, purtroppo, non trovano nessuna soluzione le altre vertenze che ci vedono contrapposti all’azienda e mi riferisco :

1. all’esternalizzazione del reparto taglio attraverso l’affitto di un capannone di Henraux all’interno del suo stabilimento quercetano della soc. ErreGraniti srl;
2. alla presenza di circa 30 lavoratori precari presenti in azienda tra aziende in appalto e/o partite iva.

“Per quanto riguarda l’affitto del capannone i mesi passano e sempre più le Rsu vedono quotidianamente che la ErreGraniti srl lavora esclusivamente per Henraux sotto un’assistenza diretta da parte dei dirigenti dei capi laboratorio di Henraux.

“È chiarissimo che avevamo ragione quando denunciavamo il fatto che questa operazione è ‘..una esternalizzazione di attività di un servizio funzionale alla propria attività produttiva…’ creata appositamente per abbattere i costi eliminando quanto più possibile lavoratori diretti precarizzando il lavoro. Proprio quello che Henraux si era impegnata a non fare quando ha firmato con le Istituzioni e con noi il ‘protocollo cervaiole’.

“Ribadiamo che Henraux questa operazione non poteva farla. Il protocollo era stato costruito attraverso un’inchiesta pubblica con il concetto del dare e avere.

– Il territorio dava tanto ad Henraux consentemdogli di abbattere una cima di una montagna – in deroga alla legge – e al conseguente sfruttamento di un ingentissimo bacino marmifero che gli ha consentito e gli consentirà enormi guadagni fino al 2018.

– Henraux si impegnava a restituire tanto al territorio: uno sviluppo dove il lavoro di qualità e i lavoratori erano al centro del sistema. Dove non si esternalizzava e non si precarizzava

“Per quanto tanto avuto Henraux si era anche impegnata a di rimanere sopra 127 dipendenti, incrementano le future assunzioni in maniera diretta. Anche in questo caso non ci siamo. Oggi in Henraux sono impiegati circa 160 dipendenti ma i diretti sono solo 130. Gli altri 30 lavoratori sono tutti precari. Lavorano in azienda tante partite iva e ditte in appalto con dipendenti a cui si applicano contratti meno pagati dei dipendenti diretti Henraux. La scelta evidente è stata quella di precarizzare e sottopagare il lavoro contrariamente agli impegni presi nel protocollo con le istituzioni.

“Abbiamo ormai da mesi chiamato il Comune di Stazzema, quello di Seravezza e il Parco delle Apuane a prendere una posizione ufficiale a proposito degli impegni disattesi in Henraux. Siamo ancora ad attendere una risposta.

“Chiediamo una presa di posizione anche ai partiti politici, molti dei quali hanno voce in capitolo negli enti su citati. Mi rivolgo soprattutto, ma non solo, a quelli che contestano, giustamente, le linee del governo in materia di lavoro, perché senza un loro parere chiaro nel merito della questione Henraux consentono sul territorio le stesse politiche di precarizzazione che a livello nazionale combattono.

“Secondo noi esistono le condizioni perché un intervento coraggioso delle amministrazioni riporti Henraux a rispettare gli impegni presi. Se il piano di coltivazione autorizzabile dei bacini marmiferi arriva fino al 2018 anche gli impegni presi devono essere di pari durata. Altrimenti è una presa in giro a tutto il territorio. La Fillea e i lavoratori non ci stanno.”

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