VERSILIA. “La valorizzazione del marmo deve crescere di pari passo con la difesa del Parco delle Apuane”. Sono le parole della Coordinatrice di “Italia dei valori”, Lara Fiorini, in risposta all’articolo apparso questa mattina su “La Nazione” di Viareggio.

Fiorini insiste sulla difesa e la salvaguardia del marmo sia dentro che fuori dal parco della Apuane. Precisa, inoltre, che ad occuparsene deve essere la manodopera locale, che da anni svolge questo lavoro e non aziende estere, come, invece, accade oggi. “Purtroppo la realtà ci insegna che troppo spesso le cave vengono gestite senza adeguati controlli e senza adeguate garanzie per l’artigianato lapideo» – aggiunge la Coordinatrice, e continua dicendo: «Proprio perché conosciamo la difficoltà delle nostre aziende vorremmo che la filiera corta fosse allargata a tutto il comparto marmifero apuano, e non soltanto al settore estrattivo versiliese”.

Ritiene inutile che si conceda all’estero marmo non lavorato quando ci sono tanti nostre aziende nel nostro territorio che potrebbero occuparsi della lavorazione. Anche la nota ditta “Henraux”- ribadisce Fiorini –  preferisce esportare il marmo estratto, in barba al Protocollo d’Intesa, rischiando di  precarizzare gran parte del lavoro.»

Fiorini chiede un intervento da parte degli amministratori locali, anche se il Sindaco di Seravezza, Ettore Neri, ha già fatto alcune proposte alla Regione.
“Il problema – ribadisce la Coordinatrice – è che i concessionari, pur di fare speculazione e massimo profitto, preferiscono esportare i blocchi appena estratti e farli lavorare fuori”.

A Neri, poi, dice: “Bisogna garantire ai nostri artigiani la possibilità di potersi rifornire di materia prima di qualità, nella quantità necessaria, a prezzi congrui, a condizioni commerciali e contrattuali dignitose”.

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ultimo aggiornamento: 20-09-2012


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