VIAREGGIO. “Quando i vecchi lucchesi volevano far capire ai proprio figli che a detta domanda la risposta non era inerente al tema usavano dire ‘Dove vai…son cipolle’. Forse la colpa è mia che faccio troppo il burlone – sarà per deformazione professionale – oppure qualcuno sta preferendo il ruolo di ‘giullare di corte’?”. È quanto scrive il carrista Umberto Cinquini in una nota a proposito dell’operazione Ballerina pubblicata sul sito Viareggiok.

“Figuratevi se io mi permetto di criticare un’opera splendida come la Ballerina. Piuttosto, la mia delusione sta proprio nel non averla valorizzata a sufficienza. Lo ha ammesso lo stesso Lebigre nella sua dichiarazione alla stampa che è stata chiusa in un container per sette anni.

“Ma la spedizione di Singapore ha presentato le stesse lacune organizzative delle precedenti spedizioni all’estero di rappresentanti della nostra categoria.

“Il progetto Singapore ha valorizzato la nostra arte ed il nostro Carnevale, ma il ritorno di immagine doveva essere creato in Italia e mi chiedo perché non è stata prevista la presenza di un addetto stampa della Fondazione nella delegazione asiatica (a Singapore è andato Andrea Farci dell’ufficio di presidenza della Fondazione, figura che già in passato aveva suscitato malumori, ndr). Tutti sapevamo che l’opera dei Lebigre non sarebbe stata ripresa dalle telecamere durante la diretta del Gran Premio e allora perché dire che sarebbe stata vista da 500 milioni di persone?

“Ripeto – ma chi ha buon senso già lo sa -: la mia non era una critica alla Ballerina o all’operazione Singapore, ma all’ennesima bomba mediatica rivelatasi un bluff.”

Nei giorni scorsi non sono comunque mancate le polemiche con il presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini, il quale attraverso Facebook – a proposito: proprio non esiste altro mezzo per comunicare? – ha punzecchiato Cinquini, definito “chi è rimasto a casa”, in questo modo: “Troppo divertente veder criticare la Ballerina di Lebigre, per la sua mancata visibilità durante la diretta televisiva del Gran Premio di Formula Uno, proprio da chi aveva presentato un progetto analogo, ma che se l’è visto bocciare direttamente dal Governo dello Stato di Singapore e dall’organizzazione centrale del Gran Premio perché ritenuto non idoneo.”

E intanto, con oggi, mancano quattro mesi esatti al primo corso mascherato.

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