(foto Pomella)
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 MASSAROSA. Manca il numero legale. L’opposizione chiede il contrappello, e poi esce dall’aula. La seduta, iniziata alle 18.15, alle 18.30 è già finita.

 È successo ieri a Massarosa, per un consiglio che all’ordine del giorno aveva, tra gli altri argomenti, questioni delicate come l’approvazione degli equilibri di bilancio, l’approvazione di importanti modifiche tecniche al regolamento urbanistico.

 Sul caso infuria la polemica. “L’opposizione comunale di Massarosa – scrive il sindaco Franco Mungai è diventata svizzera. Alle 18,30 la minoranza ha chiesto di procedere alla verifica dei consiglieri presenti – spiega- nonostante io avessi telefonicamente avvertito del mio ritardo, dovuto al fatto che avevo trovato un incidente a Lucca sulla Sarzanese ed ero quindi stato costretto a prendere l’autostrada. Io sono arrivato alle 18,36 . Sei minuti dopo. Probabilmente l’uscita di Larini (leggi la notizia)  nella quale, tra le righe, si legge una critica, nemmeno troppo velata, all’operato poco incisivo dell’opposizione, ha portato i consiglieri di minoranza a compiere questa azione, estremamente negativa dal punto di vista istituzionale e deve averli stimolati a far vedere che si danno da fare, come bambini sgridati dalla maestra. Da qui questo atto veramente senza alcun senso politico e istituzionale”.

 “Pur riconoscendo infatti la legittimità dal punto di vista legale del rinvio e quindi il conseguente operato della presidenza – dice il primo cittadino –  contesto il comportamento del PDL, del tutto inqualificabile e assolutamente irrispettoso nei miei confronti, avendo approfittato di problemi di forza maggiore e delle legittime difficoltà di chi deve fare anche i conti con il proprio lavoro. Un rinvio chiesto, voglio ancora sottolineare, non su questioni di merito, né su dissensi procedurali in ordine al funzionamento delle istituzioni, ma sulla base di un ritardo di soli 6 minuti! Non hanno avuto nemmeno rispetto del direttore di Clap che era venuto in consiglio comunale ad illustrare la situazione dell’azienda. Poteva essere un’ occasione per approfondire la conoscenza di problemi importanti per la nostra comunità.

 “Da tre anni – prosegue Mungai – l’opposizione non produce un’idea, non fa proposte serie, è assente in modo imbarazzante dalle commissioni e dagli appuntamenti istituzionali. Ogni tanto invia il solito comunicato, lo stesso da tre anni, tanto per segnalare la sua esistenza. Comunque – conclude Mungai- abbiamo immediatamente convocato un nuovo consiglio per sabato mattina (29 settembre) alle 7, nel quale approveremo gli atti all’ordine del giorno. Di questi comportamenti però ne prendiamo atto. Fermo il rispetto delle regole, sul piano politico questa opposizione, che non ha dimostrato rispetto delle istituzioni, del proprio ruolo e degli stessi propri elettori, non avrà alcun riconoscimento da parte nostra”.

 Ancora più duri altri commenti. Come quello di Elio Lucania (capogruppo Pd) che definisce il comportamento della minoranza “il comportamento di bambini. La loro mossa – dice Lucania – va al di là di qualsiasi logica politica. Per quattro minuti di ritardo hanno fatto saltare l’assise. D’ora in avanti il regolamento sarà rispettato alla lettera, mi spiace per loro”.

 Duro anche il giudizio di Stefano Castelli (capogruppo Noi per Massarosa). “Non sono avvezzo a certi giochini della politica. E ritengo che il consiglio comunale non sia né del sindaco, né della maggioranza, né della minoranza, ma dei cittadini, e per questo merita rispetto. La scelta politica della minoranza è stata vergognosa.

(foto Pomella)
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 Si difende però la minoranza. “Riconosciamo che in discussione c’erano ordini del giorno importanti – dice Fabio Francesconi (Pdl) – e, come già altre volte abbiamo fatto, avremmo garantito il numero legale se qualcuno lo avesse chiesto, motivando la richiesta. Invece la nostra presenza in aula è stata pretesa. Ma non siamo e non saremo mai la stampella di una maggioranza specie per dare atto a provvedimenti, come l’innalzamento dell’Imu sulla prima casa, su cui non siamo affatto d’accordo”.

Si dice d’accordo con Francesconi anche il coordinatore dell’Udc. “Massimo rispetto per le istituzioni – dice Alberto Coluccini – ma purtroppo anche questa maggioranza così perfettina è incorsa in un incidente di percorso. Se non avevano i numeri per votare i provvedimenti non possono mica prendersela con noi…”

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