LUCCA. A seguito di alcuni articoli comparsi sulla stampa nei giorni scorsi, l’assessore alla caccia della Provincia di Lucca Diego Santi, precisa che, nel limite delle facoltà e gradualità previste dalla legge Regionale, durante tutta l’estate sono stati condotti oltre 50 interventi per il controllo della popolazione dei cinghiali. A questi vanno aggiunte alcune decine di interventi di prevenzione portati avanti con battute di allontanamento dei cinghiali dalle zone abitate o dai campi coltivati.

Notevole anche l’impegno finanziario dell’Ente negli Ambiti Territoriali di Caccia per la fornitura di metodi innovativi di prevenzione e contenimento dei danni da affiancare alle più tradizionali recinzioni elettriche. Si tratta di oltre 60mila euro che sono stati ottenuti dalla Regione Toscana sui fondi derivanti dall’incasso delle tasse regionali pagate dai cacciatori.

“Non si comprende come si possa parlare di stallo o di intempestività degli interventi da parte della Provincia”, afferma Santi. “Proprio a partire da quest’anno, per rispondere in maniera puntuale e rapida alle singole segnalazioni provenienti dal territorio, sono state introdotte nuove procedure come la constatazione dell’effettiva situazione di danno o di semplice disagio per la presenza di cinghiali che consentono di attivare immediatamente l’ATC. Con gli Ambiti Territoriali, infatti, si è creata un’interessante e proficua sinergia tramite la quale si arriva velocemente ai soggetti da incaricare per la realizzazione degli interventi di controllo o allontanamento mediante scacci con cani.

“Per quanto riguarda gli interventi della Polizia Provinciale, si tratta di doverose verifiche richieste dalla legge regionale quando si fa uso di armi da fuoco. Sui tempi necessari a garantire la massima sicurezza, evidentemente, non intendiamo transigere.”

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