VIAREGGIO. Sabato 3 novembre alle ore 16.30 a Viareggio (Lu) presso Villa Paolina, via Machiavelli 2, si presenta il libro “Luce opaca” di Patrick Poini edito da Giovane Holden Edizioni. Il vincitore della I Edizione del Premio Versilia chiama Versilia, sezione romanzo, vede la pubblicazione della sua prima opera. L’autore firma un romanzo dal sapore agrodolce: il protagonista Corrado, affetto da narcolessia, trova una via di salvezza grazie a Luce, la ragazza del piano di sopra che lo sveglia dal torpore e lo riporta alla vita. Due storie difficili si intrecciano e trovano un terreno comune per ricominciare. “Luce opaca” regala uno squarcio malinconico dell’amore e dell’animo umano dove trova spazio la luce, seppur opaca, della rinascita. Relatore il giornalista Andrea Montaresi, letture di Giacomo Lucarini. Sarà presente l’autore, l’ingresso è libero.

 

“Luce opaca”: Un ragazzo affetto da narcolessia passa le giornate rinchiuso nella sua camera-cassonetto, circondato da vestiti sporchi, plettri consunti, resti di pasti e bocconi di pensieri avariati. Rigorosamente al buio. Finché nella sua vita appare Luce, nomen-omen, ragazza del piano di sopra che ascolta da tempo ammaliata le note della sua chitarra e decide di svegliare Corrado da quella sorta di letargo. Ma entrambi i ragazzi sono universi complessi e insondabili, deserti di passate sofferenze che tardano a fiorire: il padre assente, la signorina Sesso Libero come caricatura di madre, un padrigno avvocato perennemente incravattato, e quell’uomo che ha straziato l’infanzia di lei, in una notte di lenzuola rosse e valigie da preparare in fretta e furia. Ecco che la fuga diviene la sola possibile salvezza: che sia nel buio del sonno, nel sogno, nella musica e nella poesia. Ma la scrittura deve rinnovarsi, occorre redigere il manifesto di una nuova corrente: il non-fisionomismo. Perché siamo personaggi senza occhi né bocca e il colore dei capelli dobbiamo scegliercelo da soli, in un estremo atto di rinnovata volontà.

Una finestra sull’amore dai contorni onirici, una storia agrodolce dal finale aperto e inaspettato, che con un filo di malinconia vi condurrà nel profondo dell’animo umano, laddove un barbaglio di luce, seppure opaca, vale mille raggi di sole.

 

Patrick Poini triestino ma nato ad Albenga il 9 gennaio 1981. A due anni perde la mamma. Passa l’infanzia tra la Liguria e Trieste, poi si trasferisce con il padre e la sorella a Livorno. Già in quegli anni scrive per il giornale locale. Sui banchi del liceo inizia a scrivere Luce opaca. A venti anni il cancro si porta via il papà. Va a vivere da solo e fa il factotum. Nel 2004 si sposta a Pisa e si iscrive alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Ateneo cittadino. Nel 2008 diventa papà di Melissa, si stanzia in Versilia ed è assunto nella redazione di Reteversilia News e Radio Versilia dove lavora tutt’oggi. Vive a Viareggio con la sua gatta Settembrina.

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