VIAREGGIO. A Viareggio arriva un’altra lista: si tratta di “Ambiente, lavoro, solidarietà per Viareggio” che presenterà martedì 4 dicembre alle ore 15, presso il circolo Alessandro Petri in via Matteotti, il proprio programma in vista delle elezioni amministrative del 2013.

La lista nasce con l’intento di dare un’alternativa, a sinistra, al Partito Democratico e ha lavorato alla realizzazione di un programma per il rilancio della città.

Questo, di seguito, il documento integrale:

“Ambiente, lavoro, solidarietà per Viareggio” si propone di rendere effettivi sul nostro territorio comunale i dettami dell’articolo 1 della Costituzione della Repubblica mettendo, cioè, al centro della vita della nostra comunità il principio che ne regola crescita e prosperità: il lavoro.
Lavoro per tutti e dignità dell’essere umano che lo pratica nel massimo rispetto di se stesso e dell’ambiente. Per questo, tale termine figura all’inizio della denominazione del nostro progetto politico. Cittadini e cittadine che si impegnano in un programma di controllo e applicazione razionale delle risorse finanziarie a disposizione della nostra comunità in un periodo in cui anche a livello di enti locali lo sperpero di denaro è evidente, essendo peraltro indirizzato alla realizzazione di opere inutili per il bene della collettività.

Per far sì che ciò si realizzi proponiamo la rottura del “patto di stabilità interno” che, oltretutto, viene periodicamente inasprito e allargato ormai anche a comuni sempre più piccoli (dal 2013 pure i comuni tra i cinquemila e i mille abitanti ne sono ormai soggetti). Prospettiamo forme alternative di creazione della ricchezza e di applicazione delle risorse finanziarie da essa derivate, utilizzando un ciclo virtuoso che parta, in primis, da uno sfruttamento sempre più leggero, “intelligente” ed ecologico delle risorse naturali del nostro territorio e che si traduca in occasione di impegno remunerato per un sempre maggior numero di cittadini attualmente esclusi dal mercato del lavoro.

Salute e Ambiente

La Versilia e, in particolare, il comune di Viareggio sono diventati tristemente noti, negli ultimi anni, per l’aumento di tumori e leucemie. Le istituzioni su questo tema non hanno saputo dare risposte concrete. Pensiamo che la nuova amministrazione dovrà farsi carico assieme ai comuni limitrofi, alla nuova Provincia e alla ASL di istituire una apposita commissione di esperti che identifichi in breve tempo e con certezza le cause di tale anomalia, intervenendo al più presto per ridurre drasticamente l’entità di questo fenomeno alla cui origine non sono senz’altro estranei la presenza nel nostro comprensorio di un importante inceneritore, l’uso di sostanze crittogamiche e pesticidi nelle serre, l’eccessiva presenza di monossido di carbonio causata da un traffico urbano troppo intenso.

L’inceneritore del Pollino, dopo anni di lotte e mobilitazioni, è stato chiuso da un’azione della magistratura a seguito di un taroccamento dei dati perpetrato dall’azienda che lo aveva in gestione (la francese Veolia). Questo impianto deve rimanere chiuso: non deve, pertanto, essere riconvertito (per esempio a biomassa), come invece da più parti auspicato. La questione dei rifiuti può essere ampiamente risolta, come provano anche altre esperienze, con la raccolta differenziata: l’obiettivo “rifiuti zero” non è un’utopia ma può essere raggiunto se la differenziata viene estesa all’intero territorio comunale.

Un piano di raccolta “porta a porta” così concepito favorirebbe, tra l’altro, la nascita di nuovi posti di lavoro. Creando appositi punti di raccolta per rifiuti ingombranti e prevedendo, per alcuni di essi la possibilità di essere riciclati, una volta aggiustati (e magari donati a bisognosi), consentirebbe il sorgere di una serie di piccole attività legate a tale tipo di ciclo produttivo. Tendiamo ad avvicinarci il più possibile al traguardo “rifiuti zero”. Serve, inoltre, un controllo maggiore sulle serre vivaistiche e su tutte le aziende agricole per accertarsi che non siano usati prodotti dannosi per l’ambiente e la salute (siamo propensi a bandire l’uso del gasolio, promuovendo l’utilizzo di fonti energetiche pulite: auspicabile, in tal senso, il ricorso a un impianto, allacciato a una rete peraltro già esistente, da sfruttare e rendere pienamente operativo per la produzione di biogas).

Anche il trattamento e recupero delle acque permetterebbe di ridurre sensibilmente il consumo spropositato di acqua freatica, bloccando l’ormai annoso processo di salinizzazione della falda. Ci impegneremo anche a dotare le nostre due realtà urbane (Viareggio e Torre del Lago) di un sistema fognario più capillare ed efficiente. Nella fascia del nostro comune compresa tra l’autostrada e il padule (Stagno di San Rocchino, Lago di Massaciuccoli, Fosso delle Quindici, Fosso delle Venti, ecc.) interverremo per eliminare la piaga delle discariche abusive e vigileremo attentamente sulle attività che sempre più spesso operano senza il rispetto per l’ambiente (sversamenti di materiale inquinante) proponendo, all’uopo, l’istituzione di una efficiente “guardia ecologica volontaria”. Per rimanere in zona, non possiamo non intervenire per trovare una soluzione definitiva all’inquinamento e al processo di eutrofizzazione che attanaglia da anni l’area del Lago di Massaciuccoli (non esenti da colpe un depuratore non potenziato e un acquedotto industriale non ancora costruito).

Anche per una continuativa manutenzione delle vaste pinete e, in generale, del verde pubblico vorremmo affiancare ai giardinieri comunali giovani senza lavoro iscritti in apposite liste, la cui attività di supporto sarebbe coperta da assicurazione e retribuita per il lavoro effettivamente svolto.
Tra le nostre priorità anche il potenziamento del trasporto pubblico (tra quartieri e centro città e tra il nostro comune e i vari paesi dell’entroterra versiliese) volto a disincentivare l’utilizzo dell’automobile.

Ultima, ma non per importanza, la questione dell’inquinamento elettromagnetico: ci impegniamo a rispettare il già esistente piano degli impianti di telefonia mobile (eventualmente rivisto in chiave limitativa) ponendo particolare attenzione affinché le antenne non vengano collocate su terreni privati e in vicinanza di scuole o strutture sanitarie.

Per tutti questi motivi vorremmo poter vedere annoverata la nostra città fra le sempre più numerose realtà aderenti all’ “Associazione dei comuni virtuosi”.

Sanità

Le politiche neoliberiste hanno colpito con tagli la sanità pubblica. Pensiamo che la possibilità di curarsi sia un diritto sacrosanto. Punto centrale del nostro programma è, quindi, potenziare i presidi distrettuali ASL nel nostro comune, garantire i punti di soccorso esistenti (Croce Verde di Viareggio e Misericordia di Torre del Lago) e far sì che, congiuntamente agli altri comuni interessati, l’ospedale unico non venga sottoutilizzato o ridimensionato (bacino di oltre 170.000 utenti invernali che, d’estate, triplicano).

Una attenzione particolare andrebbe rivolta alla salute mentale. A oltre trent’anni dalla legge 180/1978 è viva l’esigenza di una puntualizzazione strategica che serva a rilanciare la cultura dei servizi e le pratiche di intervento. In Versilia ci sono ben 4000 cartelle aperte e 500 casi complessi, non di rado trattati superficialmente, nonostante che, per legge, siano previsti Progetti Terapeutico Riabilitativi Individualizzati (PTRI) rivolti a utenti con disabilità sociale conseguente a malattie psico-organiche o a marginalità socio-ambientale.

Concordemente con l’attuazione dei PTRI (veri e propri “percorsi integrati” atti a soddisfare i bisogni che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale) dovrebbe essere la presa in carico della persona e del suo ambiente (il lavoro sulle famiglie è fondamentale).

Pertanto, partendo dal presupposto che sia necessaria, sul territorio, un’organizzazione flessibile e innovativa, plasmabile e duttile, in grado di attuare veloci e puntuali modifiche in relazione al variare del bisogno e della domanda, proponiamo l’identificazione di uno stabile dove poter costituire un osservatorio contro il disagio che non sia il classico centro istituzionale ma un luogo aperto dove operatori e utenti possano sperimentare nuove forme di terapia, basate sulla socializzazione, sull’integrazione, sull’attività riabilitativa (per esempio imparare un mestiere come quello del falegname) e su un rapporto più umano (gli attuali Centri di salute mentale disattendono troppo spesso il principio di base che li ha originati).

Promuoveremo anche un attento monitoraggio affinché siano garantiti i diritti previsti dalla “Legge 194” in materia di aborto, visto che un numero consistente di medici del nostro distretto sanitario non raramente disattende.

Sociale

Bisogna evitare che la crisi economica che colpisce il nostro paese sia usata come scusa per effettuare i tagli alle attività sociali. Nel campo del sociale sono molti gli interventi che andrebbero fatti, ci limitiamo a indicarne alcuni partendo da quello che riteniamo il più importante: la questione casa. Il territorio è stato violentato dalla costruzione di nuovi edifici abitativi che sono destinati al mercato del turismo.

Ad alcuni ex alberghi, in modo discutibile, è stata cambiata la destinazione d’uso per permettere ai soliti speculatori del mattone di lucrare con la costruzione di appartamenti. Mentre ai tanti sfrattati e senza casa nel comune non sono state date risposte. Bisogna smettere di edificare nuove abitazioni e bisogna reperire le case dove ci sono. L’amministrazione comunale deve aiutare i nuclei famigliari numerosi e in difficoltà economica nel pagare affitti a canone sociale. Ulteriore sostegno sarà rappresentato dalla corresponsione di un salario minimo di cittadinanza e da sussidi di disoccupazione che prevediamo per tutte le categorie disagiate.

Nel comune di Viareggio gli edifici in abbandono e stato di degrado sono numerosi: ex caserma dei carabinieri di via Foscolo ang. via Mazzini, ex distretto asl di via Matteotti, ex Telecom di via Aurelia nord, solo per citarne alcuni. Pensiamo che l’amministrazione debba recuperare questi stabili e metterli a disposizione della comunità con centri ludici e culturali per anziani e per giovani. Non estraneo a questa progettualità il recupero di quei terreni da anni abbandonati che, a nostro avviso, dovrebbero essere assegnati a chiunque voglia coltivarli, sull’esempio degli orti gestiti dagli anziani che già esistono nella nostra città.

Proponiamo l’istituzione di una “consulta degli immigrati”, presieduta da un gruppo di responsabili nominati dalle rispettive comunità di appartenenza, che ne esprimano necessità e aspirazioni, in modo tale da poter creare un percorso comune (a ogni livello) con il resto della cittadinanza. Fra i nostri propositi anche una seria politica di sostegno alla comunità rom del nostro territorio esplicitata in varie forme: dal salario minimo di cittadinanza a sussidi di disoccupazione, dall’elevazione del tasso di scolarizzazione e dell’occupazione lavorativa alla salvaguardia e promozione di ogni relativa espressione culturale.

Valorizzeremo ogni proposta, già esistente o di futura creazione, di aggregazione, ludica o impegnata che possa rappresentare un momento di confronto e crescita dei cittadini. Spazi comuni dove potersi confrontare e incontrare, dove il “bene comune” sia davvero un prezioso elemento di condivisione e pratica di avvicinamento fra persone di diversa etnia, orientamento sessuale, di pensiero, di ispirazione di vita. Centri sociali (autogestiti e autorganizzati) dove poter trascorrere il proprio tempo libero, senza obbligatoriamente dover dipendere da strutture private legate alla esclusiva logica di mercato.

Una vita sociale pienamente vissuta e condivisa non può fare a meno della felice coesistenza fra essere umano e altri esseri viventi: al riguardo ci preme sottolineare come un canile e gattile moderno e più che dignitoso possa rendere meno pesante l’esistenza di quegli amici a quattro zampe che ancora non hanno trovato una compagnia. Anche per questo, soprattutto nei grandi spazi verdi come le pinete, nelle isole pedonali o in parchi urbani prevediamo il posizionamento di “casine con mangiatoie” per cani, gatti e altri piccoli animali dove possano ripararsi o rifocillarsi. Vorremmo, infine, che ogni quartiere fosse dotato di un proprio “sgambatoio” per cani.

Democrazia, partecipazione ed economia.

Nelle campagne elettorali tutti promettono di risolvere i problemi e affermano che metteranno a posto ogni cosa. Fanno vedere la realtà in modo semplice e vi chiedono il voto. Noi pensiamo che non ci sia niente di più sbagliato. Siamo contro le deleghe in bianco e la semplificazione delle cose. Noi pensiamo che i cittadini vadano responsabilizzati e resi protagonisti della vita politica della comunità. “Tutti” dobbiamo governare la nostra città. Siamo contro l’idea che solo una ristretta minoranza di persone abbia la pretesa di governare il bene comune.

Per questo pensiamo a un protagonismo maggiore dei cittadini attraverso consigli comunali aperti dove gli stessi possano prendere parola. Pensiamo che il bilancio del comune debba essere discusso e votato non solo dai partiti ma dalla intera cittadinanza. Alcuni chiamano questa forma “bilancio partecipativo”. Al di là delle definizioni, pensiamo che l’ultima parola su dove vadano spesi i soldi della comunità spetti ai cittadini e non a qualche politico il quale, una volta eletto, fa gli affari suoi. Siamo per una maggiore autonomia e autogestione del territorio e pensiamo a delle commissioni popolari territoriali che abbiano realmente potere e che non siano inutili come lo erano le circoscrizioni.

La crisi economica ha colpito e colpirà il piccolo commerciante favorendo la grande distribuzione e creando l’illusione del risparmio ma soprattutto impedendo di conoscere ai consumatori cosa comprano e consumano. Siamo convinti che contro la grande distribuzione, sia di “spa” che di cooperative che hanno tradito la loro ispirazione originaria, occorra ripartire dalla valorizzazione dei prodotti del territorio, garantita da una seria politica di obbligo di tracciabilità (attestante anche la piena applicazione di eque politiche lavorative) . Siamo per una filiera corta che riduca al minimo il passaggio delle merci dal produttore al consumatore (cosiddetto “km zero”). Pensiamo, quindi, a una nuova forma consorziale dei produttori alla quale gli stessi consumatori possano avere voce in capitolo. Nei molti stabili dismessi potrebbero essere aperti dei mercati di prodotti locali e magari biologici.

Ogni quartiere, inoltre, dovrebbe avere un distributore comunale automatico di latte fresco e una “casa dell’acqua”, ove il cittadino possa avere garanzia di qualità a prezzo contenuto. Riguardo a una delle principali attività del nostro comprensorio, la floricoltura, ribadiamo la disponibilità a destinare la struttura già esistente ma fatiscente a “Mercato comunale dei fiori”, ma solo in presenza di una comprovata crescita del settore. Diversamente, tale enorme struttura, ormai costruita potrebbe essere destinata con modifiche ma senza aumento di cubatura, ad altro uso (centro congressi, nuovo palasport).

Strutture ricettive e promozione turistica

Da un secolo e mezzo Viareggio è sinonimo di turismo: prima elitario, poi “di massa”. Preferiamo puntare su un turismo che sostenti la nostra città senza schiacciarne il respiro e senza stravolgere un equilibrio che sempre più si fa precario considerando da un lato la dismissione di un sempre maggior numero di strutture alberghiere, dall’altro la riconversione delle stesse a RTA (Residenza Turistico Alberghiera) se non addirittura a privati appartamenti che poi, inesorabilmente, risulteranno disabitati per dieci mesi l’anno.

Per questo, intendiamo promuovere la media ricettività, integrando in tal modo l’alto livello già offerto da Forte dei Marmi. Desidereremmo anche che la nostra città fosse appetibile tutto l’anno e non solo nei due mesi estivi e nel periodo di carnevale, il tutto grazie a una proposta culturale ed, eventualmente, congressuale calibrata sull’intera annualità.

Tale sviluppo dovrebbe essere accompagnato da una maggior professionalizzazione della gestione delle strutture ricettive: personale formato anche culturalmente (istituzione di corsi formativi sui beni storici e ambientali locali in modo da non “dirottare” automaticamente l’ospite verso le consuete mete turistiche non versiliesi), maggior conoscenza delle lingue, cuochi preparati ad affrontare diverse tipologie di dieta (non marginale, riguardo a quest’ultimo aspetto, potrebbe essere la proposta di un progetto di “città senza glutine”, per venire incontro a un numero sempre crescente di clienti celiaci).

Infine, il potenziamento dell’offerta turistica passa senz’altro dal rafforzamento della proposta di pacchetti “ad hoc”. Ci riferiamo alla possibilità di creare una “Burlamacco card” che preveda integrazione di servizi quali pernottamento, trasporto con navette, visite guidate a luoghi culturali in città e non, convenzioni con ristoranti, cinema e teatri, festival, corsi del carnevale e, d’estate, con le strutture balneari.

Pesca e cantieristica

Il mare rappresenta, da sempre, una risorsa essenziale per la nostra città. Molti operatori della flotta viareggina sono dediti alla piccola pesca costiera, ossia quell’attività professionale di prelievo della fauna selvatica marina praticata da piccole unità navali a poche miglia dalla costa.
Sosteniamo questo tipo di pesca ecocompatibile in quanto permette di differenziare il pescato a seconda della stagione, dimostrando come questa attività sia in sintonia con il rispetto della ricca biodiversità del nostro mare, proponendosi anche quale ruolo sociale e culturale, in relazione alle molteplici attività che animano il nostro litorale (Museo della marineria, secolari ricette tipiche proposte nei luoghi di ristoro, ma anche più recenti forme di pescaturismo e ittiturismo).

Inoltre, questo rispettoso tipo di pesca tende sempre più a inquadrarsi nelle indicazioni del Codice di Condotta della Pesca Responsabile (FAO 1996) che vedono il pescatore come “protagonista dell’uso compatibile del mare”, non più quindi come soggetto dedito esclusivamente al prelievo delle risorse.
Anche l’attuale recessione economica concorre a farci ritenere prioritario questo tipo di attività marittima (assieme al turismo balneare) rispetto alla cantieristica, da anni in fase di ridimensionamento la quale, proprio per risparmiare, fa del subappalto (talvolta “selvaggio”) una regola costante, sempre più spesso foriero di incidenti sul lavoro.

Con ciò ci impegneremo continuamente affinché i diritti dei lavoratori nel nostro comune siano sempre salvaguardati.
Non intendiamo ostacolare l’attività cantieristica ma non possiamo nemmeno accettare che il suo eventuale sovradimensionamento intacchi i fragili equilibri del nostro territorio.

Attività culturali

Impossibile, in un semplice programma elettorale, sviscerare le moltissime problematiche legate alle numerose e complesse manifestazioni culturali e di folklore che due realtà famose nel mondo come Viareggio e Torre del Lago propongono ogni anno. Su tutto, però, vorremmo che fosse chiaro che la nostra città fa parte di un comprensorio turistico di fama mondiale. Pertanto, a livello di gestione degli eventi gradiremmo che tutte le sette amministrazioni della Versilia concordassero, di volta in volta, le manifestazioni facendole convogliare in un piano comune, in modo da evitare inutili sovrapposizioni e ancor più banali “guerre di campanile” in famiglia.

Come non iniziare da quella che per noi è la “festa” più importante: il Carnevale. Intanto, vorremmo che la “Fondazione Carnevale” vedesse ristretto il consiglio direttivo a non più di cinque persone con un presidente, in realtà, “primus inter pares”. Anche il personale non dovrebbe essere numeroso, bensì altamente qualificato (servizio-stampa in primis). Oltre alla paventata “Burlamacco Card”, prevediamo la possibilità di blocchi di biglietti cumulativi da poter vendere anche all’estero e la creazione di “pacchetti di visita” mirati per il complesso della Cittadella del carnevale destinati alle scuole o a qualunque altra realtà sociale o associativa ne faccia richiesta. Insomma, una più razionale gestione del “Sistema-Carnevale”. Vorremmo anche che, a salvaguardia della tradizione, fosse mantenuta, non solo per il 2013, l’ultima disposizione di garantire almeno il 70% di presenza di cartapesta fra i materiali dei carri.

La Cittadella, infine, dovrebbe essere utilizzata tutto l’anno, magari prevedendo la possibilità di una copertura “leggera” per permettere lo svolgimento di concerti o spettacoli. Il Festival pucciniano è vanto della Versilia nel mondo, quindi Torre del Lago dovrebbe fregiarsi del titolo di “Città dell’Opera” non solo nominalmente ma attenendosi a tale identità giorno dopo giorno. I

l che significherebbe: uso continuativo del teatro e del suo ridotto; pacchetti turistici modulati sull’esempio di quelli proposti per il carnevale; in particolare, pacchetti concordati con le scuole nell’ottica di un avvicinamento all’opera degli studenti; creazione di percorsi con pannelli turistici coinvolgenti anche quella parte di paese non adiacente al lago; valorizzazione turistica con statue e cartellonistica mirata alle quattro “porte” d’ingresso della frazione (compresa quella del belvedere sul lago, per chi decide di arrivare col barcone da Viareggio); eventuale musica di sottofondo delle opere pucciniane nelle adiacenze di villa e teatro per calare il turista nella giusta atmosfera (ovviamente solo in area pedonale); abbassamento del prezzo del biglietto per le rappresentazioni del Festival e servizio pubblico continuo di bus ecologici con Viareggio prima e dopo lo svolgimento degli spettacoli.

A Viareggio stanno scomparendo i cinema. Vorremmo poter invertire tale tendenza opponendoci alla eventuale costruzione di inutili multisale periferiche e riportando in centro la presenza di importanti sale come una volta furono il “Centrale” (che, qualora riattivato, auspicheremmo intitolato al grande regista concittadino Mario Monicelli) e, ancor prima, nella pineta di Ponente il “cinema-teatro all’aperto”, proponendo contestualmente una proiezione di qualità. Siamo per la piena valorizzazione della manifestazione Europa Cinema, da anni vanto della cinematografia inedita straniera in Italia.
Ci opponiamo alla progressiva privatizzazione del Centro congressi Principe di Piemonte.

Puntiamo alla piena valorizzazione del Premio letterario Viareggio Repaci come bene di tutta la cittadinanza. Anche a Viareggio vogliamo potenziare la presenza della musica, non quella operistica ma quella “di strada”. Al di là dei pur validi concerti di grandi cantanti presso la cittadella o il teatro sul lago, immaginiamo la nostra passeggiata a mare allegramente “invasa” da musicisti e artisti di strada provenienti da tutto il mondo: un vero e proprio annuale festival internazionale dedicato al viareggino Fabio Chiesa, attore di strada e animatore teatrale prematuramente scomparso.

La nostra città ha un patrimonio storico-architettonico che va riscoperto, valorizzato e armonizzato con l’attuale realtà museale. Per questo immaginiamo dei percorsi turistici appositamente segnalati che uniscano idealmente la torre Matilde (fulcro storico della vecchia Viareggio) con la Villa Borbone da un lato e i due poli museali dall’altro (Palazzo Paolina e Palazzo delle Muse), il tutto continuamente raccordato con strade pedonali alla passeggiata a mare, massima testimonianza del “liberty” nell’intera provincia.

A nostro parere cultura e impegno sociale devono fondersi, ragion per cui riteniamo che il nostro comune debba sviluppare nuovi gemellaggi con realtà vive e portatrici di messaggi di umanità.

Proponiamo due gemellaggi con il villaggio di Ni’lin; situato in Palestina nella West Bank, dove esiste una comunità che con orgoglio e dignità si batte da anni contro la costruzione del muro dell’apartheid; e con la città boliviana di Cochabamba salita alle cronache per la cosiddetta guerra dell’acqua. Nel 2003 la popolazione di Cochabamba nella lotta per la difesa dell’acqua pubblica riuscì a cacciare le multinazionali dal paese. Si tratta di due luoghi simbolo contro il razzismo e per la difesa dei beni comuni.

Infine, pensiamo che andrebbe verificata l’ipotesi con l’Università di Pisa di riuscire a portare in Versilia, e magari proprio nel nostro comune, una facoltà. Questo oltre a essere un bene da un punto di vista culturale avrebbe ricadute positive anche a livello economico.

Infrastrutture

Le nostre idee sono chiare in materia urbanistica.

Vorremmo allargare l’isola pedonale attualmente esistente ad alcune strade e piazze limitrofe, in modo tale da poter tranquillamente raggiungere a piedi la Passeggiata dalle vie Fratti e Battisti. Sì alla pedonalizzazione della via Mazzini. La restante parte del centro sarebbe destinata a ZTL (Zona a Traffico Limitato) e percorsa da piccoli bus ecologici. Al regolare flusso automobilistico sarebbe destinata una “cintura” rappresentata da via Vespucci-Pacinotti, viale Carducci-Manin, via Pilo-Foce, via Burlamacchi-piazza Dante-via Cei- Aurelia. Siamo per il potenziamento dei parcheggi scambiatori già esistenti con contestuale aumento delle corse dei bus, ma anche per l’incentivo del car-sharing e per un maggiore utilizzo di biciclette (potenziamento delle piste ciclabili) e di auto elettriche.

Dichiariamo la nostra contrarietà al tratto dell’“asse di penetrazione” coincidente con la pineta di levante e ci opponiamo strenuamente all’eventuale completamento viario fra la marina di levante e la marina di Torre del Lago.

Proponiamo una tariffa agevolata per i parcheggi utilizzati dai lavoratori delle attività della Passeggiata.

Vorremmo che piazza Dante rappresentasse un vero e proprio “biglietto da visita” per chi arriva in treno, riqualificata nei suoi spazi centrali, illuminata e con nuove più pulite aiuole. Nella stessa area, oltre a un’opera che sia testimonianza del tragico fatto della strage ferroviaria del 29 giugno 2009, non disdegneremmo una piccola tensostruttura in grado di ospitare spettacoli o riunioni di cittadini.

Prevediamo una riqualificazione completa della nostra città, anche della periferia: al Varignano manca una viabilità segnalata e protetta per i bambini e, vieppiù, in coincidenza con le varie scuole del quartiere.

Sport

Prioritaria messa in sicurezza dello Stadio Torquato Bresciani senza ulteriori interventi di natura commerciale; messa a norma e potenziamento dei campi sportivi di quartiere e della piscina comunale; eventuale riammodernamento del Palazzetto dello Sport o eventuale sua sostituzione con una nuova struttura prevista al posto dell’attuale “cattedrale nel deserto” mercato dei fiori, in zona Cotone. Questi, alcuni degli interventi da noi proposti assieme a una precisa valorizzazione di grandi eventi sportivi come il Meeting internazionale di atletica leggera, il Torneo mondiale di calcio giovanile (Viareggio Cup), le partite di alto livello hockeystico e calcistico e di sport minori come la canoa e la vela.

Struttura comunale

Si impone sempre più prepotentemente una seria razionalizzazione della “macchina” comunale. Non è questa la sede idonea per illustrare un tema che si presenta più sotto l’aspetto tecnico che non sotto un’ottica di facile e immediata fruizione per i più, ma tutto il nostro sforzo è diretto a una semplificazione che consenta un risparmio generalizzato e che non ricada sulle spalle delle fasce più deboli.

Elemento portante della nostra azione, la completa ripubblicizzazione di fondazioni, enti e società da troppo tempo partecipate se non addirittura quasi completamente privatizzate. Per molti degli elementi che incidono sullo snellimento dell’apparato comunale rimandiamo ai relativi capitoli tematici fin qui affrontati.

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