Foto Simone Pierotti

VIAREGGIO. Quando il regista Paolo Benvenuti riceve sul palco del Cinema Eden il Premio dell’Università di Pisa nella terza serata di gala di Europacinema, l’idea che possa fare qualche dedica non è così bizzarra, come succede ai calciatori quando segnano reti di un certo peso. “Il primo pensiero va a mia moglie Paola, co-autrice del film ‘Puccini e la fanciulla’, un film viareggino fatto da viareggini”, dichiara il regista pisano, che poi aggiunge un po’ di quell’ironia salace tipica dei toscani alle sue parole: “Un grazie va anche a Simonetta Puccini per tutta la promozione che ha fatto al mio film.”

Una frecciatina inevitabile, quella di Benvenuti. Perché quella con la nipote di Giacomo Puccini è stata la grande polemica di questa edizione di Europacinema. Come era già successo al Festival di Venezia, anche a Viareggio la discendente del celebre compositore ha provato a bloccare la proiezione della pellicola, senza ottenere i risultati sperati. Un atteggiamento che Benvenuti fa fatica a comprendere: “Le critiche sono ben accette, il problema è che la signora Puccini non mi dà la possibilità di aprire un confronto. Se ci incontrassimo, con ciascuno dei due che porta avanti le proprie ragioni, forse riusciremmo a capirci.”

E, nella conferenza stampa convocata in mattinata all’hotel Plaza, Benvenuti usa parole dure anche per la passata amministrazione comunale di Viareggio: “Nel 2001 ho aperto con Giulio Marlia la scuola di cinema Intolerance: abbiamo formato qualcosa come 200 giovani, che hanno realizzato documentari sul Carnevale di Viareggio apprezzati anche all’estero.

Foto Simone Pierotti

“Alcuni di loro hanno poi portato avanti il lavoro nella realizzazione del film su Puccini: sono stati anche loro, con l’attività di ricerca storica, a renderlo possibile. Nonostante questo, la scuola è stata chiusa nel 2008 con la giunta Lunardini.”

Benvenuti ha ricevuto anche il Cherubino, massima onorificenza dell’ateneo pisano (“Un onore per me che non ho mai studiato all’università”), come riconoscimento per la realizzazione di film come “Segreti di Stato” del 2003 in una data per nulla casuale, quella dell’anniversario della strage di piazza Fontana. “Dopo la sua uscita, i familiari delle vittime delle varie stragi di Stato mi incaricarono di realizzare un film su ognuno di questi misfatti”, racconta il regista.

“Ho lavorato un anno con alcuni storici messi a disposizione da queste associazioni: sono stati preparati, e presentati a produttori italiani e stranieri, ben sette progetti. Tutti hanno risposto negativamente e questo la dice lunga su quanto il cinema di impegno civile sia tenuto in considerazione in Europa.”

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Ascolta l’intervista a Paolo Benvenuti

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