VIAREGGIO. “Nel  Pd, come in un bazar, ci trovi di tutto. Purtroppo non è uno slogan e la voce di una candidatura dell’attuale Amministratore Delegato delle Ferrovie Mauro Moretti lo conferma”.

Lo scrive l’ex assessore provinciale di Rifondazione Emiliano Favilla, commentando l’insistente voce di una candidatura per il parlamento dell’ad di Fs Mauro Moretti.

“Il Pd – scrive Favilla – è l’erede di una grande tradizione democratica che, specie dal dopoguerra, ha dato grande slancio e risposte, pur essendo all’opposizione, alle speranze delle masse popolari diseredate. Specie nella base e nella stessa massa elettorale dell’attuale Pd ci sono aspettative  e speranze che trovano risposte contraddittorie, o non risposte, nell’attuale classe dirigente del Partito”.

“Infatti, abbiamo visto un D’Alema che da Primo Ministro trascina l’Italia nella guerra dei Balcani, nonostante la nostra sacra Costituzione la ripudiasse senza equivoci. Contraddizioni l’abbiamo viste, e continuiamo  a vederle,  quando c’è da scegliere da che parte stare nel movimento operario ed oggi anche nel ceto medio, la più eclatante quando il Pd ha scelto di lasciare  solo il segretario della Fiom Maurizio Landini nello scontro con l’amministratore delega Fiat Marchionne”.

“Per tornare alle prossime scadenze elettorali, primarie comprese – conclude Emiliano Favilla – sempre nel Pd troviamo persone squisite e veramente attaccate al territorio che hanno costruito un rapporto diretto con la gente, come la Senatrice Manuela Granaiola, ed altri avventurieri che con un movimento democratico di sinistra non hanno niente da spartire. Quello che a me sembra la cosa più grave è che l’apparato dirigente del partito trova meno fastidio con gli “avventurieri” piuttosto che con quelle persone che ancora mostrano dignità nella scelta di campo  a fianco dei bisogni delle persone disagiate”.

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