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VIAREGGIO. Chi si aspettava un secondo round più coinvolgente e, soprattutto, attinente alle tematiche di stretta attualità è rimasto in buona parte deluso: il confronto tra gli otto candidati alle primarie del centrosinistra di domenica 20 gennaio che si è svolto alla Circoscrizione di Torre del Lago si rivela una due-ore di progetti e idee concepiti quasi esclusivamente per la frazione. Comprensibile, certo, considerando lo scenario dell’incontro. Ma è pur vero che in sala erano presenti tanti cittadini non necessariamente residenti nella frazione e che alcune problematiche – una su tutte, il sociale – sono state fugacemente affrontate.

Caro amico ti scrivo. La formula è la stessa dell’incontro di una settimana fa alla Croce Verde: otto domande, preparate dai giornalisti Beppe Nelli e Donatella Francesconi, a cui i candidati devono rispondere in uno, massimo due minuti. Si parte da un’immaginaria lettera da scrivere a un immaginario amico americano per convincerlo a visitare Torre del Lago. Il renziano David Zappelli lavora di fantasia ipotizzando un’improbabile missiva al presidente Usa Barack Obama, ma pone all’attenzione il problema dei collegamenti ferroviari tra la frazione e l’aeroporto di Pisa. Più pragmatici, invece, Antonio Batistini e Massimo Lucchesi del Pd che indicano in ambiente e Pucciniano due punti chiave di Torre del Lago, mentre Leonardo Betti (Pd) parla di una “bellissima zona dal potenziale inespresso”. Andrea Antonioli di Sel e Franco Micheli del Pd tirano in ballo il divertimento notturno della Marina, Paola Gifuni ricorda di essere il responsabile ambiente del Pd parlando del Massaciuccoli, “lago meraviglioso divenuto una discarica a cielo aperto”. La proposta più insolita, tuttavia, arriva da Umberto Belardini del Psi: un gemellaggio con Castro, quartiere di San Francisco che ospita la comunità gay più importante degli Usa.

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Parco o Marina? Beppe Nelli viene subito al dunque con una domanda a cui molti viareggini, soprattutto i giovani, chiedono da tempo una risposta inequivocabile: bisogna rispettare le esigenze del Parco di San Rossore o liberalizzare il divertimento notturno sulla Marina? Per Belardini i locali “se confinati dove sono ora non danno noia a nessuno”, Gifuni chiede un “compromesso anche attraverso un buon piano di insonorizzazione”: quanto al resto, ci si allinea sull’idea di usare “buon senso” nell’applicazione delle regole e, al tempo stesso, di creare eventi di richiamo. Zappelli appare come colui che propende maggiormente per la liberalizzazione: “Ci vuole una scelta di campo, gli abitanti di Torre del Lago hanno comunque un beneficio economico da questo movimento e per un mese in estate potrebbero fare dei sacrifici.”

Lo strano caso del Pucciniano. Dall’interrogativo sul turismo “friendly” nella frazione si passa al Pucciniano, unico ente lirico a farsi carico della rata di ammortamento del teatro all’aperto, onere che in realtà spetterebbe alle municipalità: Betti suggerisce uno “sconto sulle tariffe”, Zappelli e Antonioli concordano sulla necessità di sfruttare le strutture del teatro per dodici mesi e tutti gli altri indicano la via dei contributi fissi come per altri Festival e fondi regionali o europei.

Recupero dei volumi: cosa fare? Sale in cattedra l’urbanistica: Micheli e Zappelli evidenziano la carenza a Torre del Lago di strutture alberghiere, che potrebbero sorgere all’interno di cascinali dismessi – il secondo parla anche di miniappartamenti da destinare ai cittadini sfrattati -, Batistini chiede la redazione di un “nuovo piano di gestione del parco”, mentre Antonioli punta sul completamento del Parco della Musica da inserire poi nel sistema museale cittadino e Gifuni e Belardini chiudono la porta alla creazione di nuovi volumi, specie per alberghi e residence. E se Lucchesi non chiede grandi stravolgimenti, Betti propone foresterie e spazi per mostre e laboratori multimediali.

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Alberghi e regolamento urbanistico. Il plotone di otto candidati si spacca a metà sulla domanda relativa all’eventuale inserimento di uno sviluppo alberghiero nel nuovo regolamento urbanistico di Viareggio: Belardini, Gifuni, Micheli e Antonioli si mostrano contrari, ricordando come molti hotel siano stati convertiti in passato in strutture residenziali e altri siano mestamente chiusi. Rispondono affermativamente, invece, tutti gli altri, con Zappelli che ipotizza dei bungalow nei dintorni del teatro sul lago e Betti che punterebbe sui bed & breakfast.

Tra integrazione e sicurezza. L’ultimo quesito, che segue la domanda sul “tubone” che riossigena l’acqua del lago di Massaciuccoli, prende in esame il campo Rom di via Cimarosa: “rispetto delle regole” e “inserimento sociale” sono le parole più utilizzate dai candidati. Il primo a prendere una posizione netta è Antonioli: “Quel campo Rom non doveva sorgere in quella zona isolata e priva di servizi”, dice. “Sarebbe opportuno chiuderlo e trovare una soluzione abitativa più leggera.”

Ora la parola passa agli elettori, anche se molti avvertono la sensazione che non tutti i cittadini siano informati o, addirittura, interessati dell’imminenza delle primarie. E allora risulteranno decisivi anche i vari “potentati” che sostengono i rispettivi candidati.

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