MASSAROSA. “L’Assemblea nazionale de La Rosa per l’Italia, riunita a Roma il 24 gennaio 2013, ha valutato le conseguenze dell’abbandono da parte dell’Unione Democratico Cristiana (UDC) della prospettiva di creare un nuovo partito di Centro, per la quale UDC, Rosa per l’Italia, Movimento Liberal e Popolari di De Mita fin dal 2008 avevano operato come Costituente di Centro”.


Questo il comunicato ufficiale: “Al momento della formazione delle liste di candidati al Parlamento, in elezioni che ancora una volta si terranno con l’infame legge elettorale che sottrae ai cittadini ogni possibilità di scelta dei loro rappresentanti e dà ai leader di partito la possibilità di nominarli, Pier Ferdinando Casini ha scelto di ricollocare un nucleo di amici dell’Unione Democratico Cristiana sotto il simbolo del cartello elettorale della Lista Monti per il Senato della Repubblica, rinunciando a difendere in prima persona il proprio simbolo, presentato solo alla Camera del Deputati.
Anche il nuovo simbolo, modificato in occasione dell’Assemblea dell’Unione di Centro nel mese di settembre 2012 a Chianciano, è stato accantonato ed è stato ripristinato quello vecchio dell’Unione Democratico Cristiana, ricollocando il nome CASINI al posto di ITALIA.
Dopo la scelta di Casini, che rinnega l’impegno a operare insieme, La Rosa per l’Italia ridefinirà la propria collocazione come movimento culturale e politico”.

“Relativamente alla grave situazione di crisi economica e politica in atto nella nostra nazione, l’Assemblea Nazionale de La Rosa per l’Italia conferma l’analisi svolta ad Assisi nell’Assemblea del 10 novembre 2012, con particolare riferimento alla necessità di operare per una tutela del lavoro italiano: “Senza produrre nuova ricchezza i tagli e il contenimento della spesa, conducono solo all’impoverimento”.
In particolare ribadisce che se l’azione di risanamento che ridà credibilità all’Italia compiuta nei mesi passati dal Governo Monti va proseguita, dopo il voto di febbraio, come già espresso in quel documento “le politiche sociali vanno ridefinite per la salvaguardia dei redditi famigliari sotto i 50 mila euro, pur con le opportune articolazioni”.

 “In merito alla collocazione politica, essa conferma e ribadisce che “dopo la non ripetibile fase di governo tecnico, occorra aprire una leale collaborazione tra i partiti riformisti, popolari e liberali non populisti, a partire dal Partito Democratico”.

 “L’Assemblea nazionale de La Rosa per l’Italia, pur consapevole dei limiti entro cui oggi è costretta, conferma la propria determinazione a operare, fin da oggi con unità d’intenti per un’alleanza tra forze popolari e riformiste, ritenuta l’unica atta a garantire governabilità e stabilità all’Italia nel prossimo futuro. Impegna i propri aderenti, pur nella necessità di garantire continuità di azione nelle responsabilità politiche e amministrative in essere, a ricercare in questa prospettiva tutti i possibili nuovi e utili rapporti a ogni livello territoriale.

 “In occasione delle elezioni politiche, La Rosa per l’Italia non sosterrà liste di cartelli elettorali e di partiti. Invita a preferire, nel perimetro delle forze popolari di ispirazione cristiana e riformiste, la scelta delle persone di sicura moralità e competenza e, conseguentemente, a sostenerle e a votarle.

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ultimo aggiornamento: 25-01-2013


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