VIAREGGIO. “Orrore! Rom fanno prostituire la figlia minorenne a uomini vecchi dai 70 ai 90 anni. Vogliamo dirlo senza mezzi termini: è orribile che dei genitori “vendano” i figli minorenni a chiunque siano i “clienti”, vecchi o giovani. Ma è altrettanto orribile e disgustoso che i cosiddetti “clienti” – siano essi figli, padri o nonni – accettino di pagare altri genitori che vendono, a loro, i figli minorenni. Perché la domanda non crea altrettanto orrore della offerta?”

Lo scrive l’associazione Berretti Bianchi di Viareggio. “E perché non dire due genitori rom invece di usare la generica espressione di Rom? Lasciando in questo modo intendere che l’intera comunità Rom sia così. Alimentando quel luogo comune sbagliato che considera i Rom la causa di tutti i vizi e di tutto il male del mondo. Non è altrettanto orribile usare un pregiudizio per scaricare sugli altri anche il peggio di noi stessi e poi dire: vedete che “bastardi” che sono?”

“Cospargere con la nostra maleodorante vernice marrone gli altri per poi poter dare ragione al pregiudizio che vuole i Rom puzzolenti e tinti di marrone, senza riconoscere in quell’odore anche il nostro puzzo, è orribile quanto prostituire i figli, perché si aiuta a riprodurre la “prostituzione” della mente, a dare motivi per tenere in vita un torto marcio che vuole tutti i Rom marroni e puzzolenti”.

“Ma noi sappiamo che non è vero, non sono tutti marroni e puzzolenti, come non tutti i figli, padri o nonni pagano per “farsi delle minorenni” o vanno in Paesi dove è “normale” che le famiglie vendano i propri bambini a turisti infoiati che finalmente possono inchiappettarsi liberamente e serenamente i pargoli, sentendosi persino benefattori. Una sorta di ” Caiman” del sesso per soddisfare un perversa educazione sessuale e sessista, per rifarsi delle conseguenze di una sessualità repressa che la nostra “morale” strabica e bigotta costringe noi tutti a vivere nelle nostre occidentali culture e trasforma questa repressione in “libera domanda” nel “libero” mercato del sesso. E’ la mercificazione dell’esistenza che è orrenda”.

“E allora nella vicenda dolorosa e orribile di Querceta devono essere identificati e denunciati con chiarezza due aberrazioni, due gravissimi reati: uno a carico di quei vergognosi genitori rom che hanno fatto prostituire la loro figlia minorenne, l’altro a carico di quei “signori” italiani che si sono macchiati del reato di pedofilia, intrattenendo rapporti con una minorenne, costretta a farlo. E tuttavia c’è un’altra cosa odiosa che sta accadendo in questi giorni al campo Rom, questa volta di Torre del Lago, come molte altre volte è stata interrotta, improvvisamente e senza alcun preavviso, l’erogazione dell’acqua. Sarebbe ora che il Comune si assumesse finalmente le proprie responsabilità e si decidesse a garantire alla piccola comunità rom che lì vive tutti quei diritti che sono invece garantiti a tutti gli altri cittadini. Perchè il diritto all’acqua non si nega neppure agli animali”.

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