LUCCA. Doveva essere la cena per chiarirsi, rassegnarsi all’evidenza e per chiudere una volta per tutte quella relazione infelice, nata due anni fa e mai decollata per colpa di quel caratteraccio dispotico e possessivo. Lui, 74 anni di Viareggio, seduto a tavola era sembrato accondiscendente, comprensivo verso la decisione della compagna, 60 anni di Lucca. Ma nel tragitto per tornare a casa in macchina, il rifiuto di quella fine si trasforma in violenza. L’uomo inizia a picchiarla ripetutamente, mentre guida, rischiando di fare finire tutto in tragedia.
Lei riesce a difendersi, a sottrarsi alle botte, a raggiunge il pronto soccorso dell’ospedale Campo di Marte, dove si presenta ai medici con gli arti ricoperti da ematomi e la parziale frattura dello sterno. Si apre, racconta quello che è successo, ma si rifiuta di fare il nome di chi l’ha ridotta così. Viene rilasciata con una prognosi di 25 giorni. I medici segnalano subito la vicenda alla polizia e viene attivato il “Protocollo Rosa”, una collaborazione tra Asl e forze dell’ordine per denunciare i casi di violenza sulle donne. La polizia convoca la donna, rifugiata a casa di un’amica, ma nemmeno ai poliziotti vuole dire quel nome. Le investigatrici della Squadra mobile di Lucca riescono a convincerla e tra le lacrime lo pronuncia. Gli uomini della sezione Reati contro la Persona della mobile finiti gli accertamenti denunciano il 74enne viareggino per lesioni personali.