VIAREGGIO. Finalmente i sindacati intervengono ufficialmente sulla situazione che sta passando ReteVersilia, con il rischio di cassa integrazione per 8 dei 13 dipendenti della tv di Viareggio.

“Da tempo – scrivono SLC-CGIL e FISTEL-CISL, unitamente alle R.S.A. e ai lavoratori – la situazione della televisione è critica a causa di una crisi complessiva di settore, che passa da una riduzione sostanziale dei contributi statali e dal calo degli introiti pubblicitari e delle commesse, anche da parte degli enti pubblici, alla quale, però, riteniamo che si uniscano tutte le criticità derivanti dal non avere un progetto organizzativo definito che guardi alle difficoltà di oggi e si preoccupi di fare una pianificazione industriale, per un rilancio che avvertiamo quanto mai necessario e possibile, essendo la rete televisiva diffusa, sul nostro territorio versiliese, e seguita con interesse dal suo pubblico. Il problema della raccolta pubblicitaria c’è e ci si potrebbe lavorare, coniugando una più funzionale organizzazione di questa attività, per incrementarne i risultati, alla ottimizzazione del prodotto televisivo, che fa da traino per l’incremento del pubblico e delle commesse pubblicitarie”.

“Al momento, i sindacati e le r.s.a. stanno discutendo una cassa integrazione in deroga, per una parte dei lavoratori, che se da una parte rappresenta uno strumento di tutela necessario, per i lavoratori, dall’altra, solleva più di un interrogativo, per il numero così alto dei dipendenti, che vi verrebbero inseriti, tale da provocare un’inevitabile e sensibile contrazione dell’offerta dei programmi a cui solitamente il pubblico è abituato, al di là delle smentite che abbiamo letto. A queste considerazioni, aggiungiamo che la cassa integrazione può essere uno strumento utile per la gestione delle difficoltà correnti ( a tal proposito, siamo noi che l’abbiamo sollecitata, anche per il breve periodo fatto sul finire del 2012), perché solleva temporaneamente l’azienda dal carico di alcuni costi, ma deve essere accompagnata da una progettazione e pianificazione che punti al rilancio. E’ su questo versante che si addensano maggiormente le preoccupazioni, poiché è da mesi che stiamo incalzando l’azienda sulla necessità di un piano industriale, che non si può esaurire semplicemente con l’incremento dei canali di trasmissione: e, al momento, non c’è altro“.

 “Riguardo il ritardo del pagamento degli stipendi, avevamo già contrattato un recupero del credito pregresso, attraverso una formula di rateizzazione partita a gennaio, che però registra già un primo ritardo, per il mese di febbraio. Purtroppo, a questo si è unito il mancato pagamento dello stipendio del mese relativo e, ora, ci stiamo avvicinando ad un’altra scadenza. Al riguardo, abbiamo già fatto presente all’azienda l’indisponibilità a sopportare ulteriori dilazioni, visto che stiamo discutendo per l’attivazione di un ammortizzatore, che servirà anche per contenere, nel breve periodo, i costi fissi legati al personale. Vogliamo ribadire la nostra determinazione a fare tutto quanto necessario per tutelare i nostri diritti e l’esistenza di una televisione alla quale siamo molto legati, come lavoratori, al di là dell’aspetto professionale, e alla quale è legato tutto il pubblico che la segue quotidianamente da anni”.

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