VIAREGGIO. “Scrivo in merito a quanto ha pubblicato il Sig. Betti mercoledì 27 u.s. sulla stampa, reagendo alle iniziative di alcuni autorevoli esponenti locali dell’imprenditoria e delle professioni per un rilancio dell’economia e dell’immagine della nostra città. Sinceramente ritengo la posizione del candidato del Pd alle prossime elezioni assolutamente insostenibile.” Lo dichiara Gabriele Chelini di Fipa, tra i candidati al consiglio comunale nel Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago che continua così la diatriba con il candidato sindaco del centrosinistra dopo gli interventi di Griva, Bertuccelli e Baldini.
“È ovvio che occorre guardare ad ogni iniziativa economica anche sul fronte della sostenibilità, ma è assolutamente prioritario trovare soluzioni immediate, effettive e mirate per dare ossigeno ad un’economia abbattuta prima ancora che dalla crisi, dalle manovruccie dei soliti noti.
“Occorre innanzitutto attrarre investimenti senza pregiudizi: spetterà poi ad un buon sindaco e alle istituzioni comunali, curare gli aspetti della sostenibilità e del rispetto di ogni interesse superiore. Non si può bollare a priori un’iniziativa che parte dal tessuto economico locale per il rilancio, come un tentativo di speculazione.
“Mi chiedo quale sia il motivo vero che ha sollecitato questa ‘premurosa’ presa di posizione di Betti. Proporrei a lui e a tutto il Pd di uscire per le strade ed ascoltare operai in cassa integrazione o senza lavoro, artigiani che hanno dovuto chiudere la loro piccola impresa, commercianti, albergatori, imprenditori, per sapere che cosa ne pensano: di fronte alla prospettiva di un serio e sostenibile rilancio dell’economia e di un po’ di ossigeno per tutti, che cosa gli risponderanno?
“Mi chiedo anche perché Betti ha aspettato così tanto a sollevare questa polemica: non poteva farlo già prima delle primarie quando le posizioni di queste categorie erano già ben evidenti e da tempo?
“Ma forse ai sostenitori di Betti, dall’estrema sinistra a tutto il resto, non piace che qualcun altro si prenda carico delle sorti della città: chissà magari potrebbe anche riuscire a fare qualcosa di buono. E senza ferire gli interessi superiori della sostenibilità.”
