SERAVEZZA. Al Teatro Scuderie Granducali appuntamento venerdì 12 aprile alle 21.15 per la stagione di prosa Uno-Centomila a cura di Elisabetta Salvatori con “Galateo” di e con Maria Cassi.

Esilaranti e sarcastici sono i commenti e le situazioni create (e l’accento toscano l’aiuta molto), sottolineati da una mimica facciale e del corpo indescrivibili (a volte fanno impressione, come quando si mangia la lingua che non vuole stare al suo posto) e guidati da una tecnica teatrale che buca lo schermo, come si dice abitualmente, anche se la fiorentina Maria Cassi non è un volto televisivo.

La  Cassi è una vera mattatrice della scena, una maestra della clownerie, un’impressionante trasformista (il viso e il corpo non sembrano mai gli stessi), dotata di una verve inesauribile e di una comicità godibile, immediata, intelligente e un po’ osé.

Non ha bisogno di cambiarsi d’abito come Brachetti per trasformarsi in vari personaggi e non ha bisogno di sceneggiatori per riempire due ore di comicità toscana più densa e serrata di quella di Panariello, perché è lei che scrive i testi, li recita e li arricchisce ogni volta di gags estemporanee, per cui una serata non è mai uguale alla successiva.

Sola in palcoscenico, con pochissimi arredi (due sedie, un tavolino, tre libri, una brocca d’acqua e un bicchiere mezzo pieno che ogni tanto porta alle labbra dicendo di bere grappa), Maria Cassi, vestita da uomo (scarpe nere, pantaloni neri gessati con bretelle, camicia bianca), esordisce farfugliando e gesticolando, simulando una conversazione nonsense con interlocutori inesistenti, poi commenta le norme di comportamento scritte dal 1500 ad oggi, intervallandole con critiche sul carattere, i vizi e le abitudini dei Fiorentini e con racconti di episodi di vita toscana.

In Galateo, spettacolo da lei scritto, recitato e improvvisato, l’attrice legge e commenta a modo suo pagine dal “Galateo” di Monsignor Della Casa del secolo XVI soffermandosi su cose stomachevoli, il baciamano descritto nel “Galateo Moderno” di Lea Schiavi (finito di stampare il 15 luglio 1937, Milano), il decalogo della fidanzata da “Nuove usanze per tutti” (Ed. 1939) di Vanna Piccini e il comportamento della zitella tratto da “Come si vive nella buona società” scritto nel 1895 da Camilla Buffoni Zappa: tutti autori veri e libri ancora esistenti e in vendita.

Già acclamata a New York, per la prima volta in Versilia con un suo spettacolo, Maria Cassi ci farà “ridere a crepapelle” (per citare un altro suo spettacolo) e  chiuderà, con il sorriso,  la stagione teatrale del Teatro Scuderie Guanducali di Seravezza, dedicata, come si evince dal titolo Uno-Centomila , al teatro di narrazione sotto la direzione artistica di Elisabetta Salvatori.

 

 

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ultimo aggiornamento: 11-04-2013


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