TORRE DEL LAGO. “La Per Torre del Lago Puccini da mesi sta seguendo con molta attenzione l’evolversi della situazione relativa al campo nomadi di via Cimarosa, diventata oramai insostenibile ed ingestibile, come confermato dalla cronaca delle ultime ore. Nei giorni scorsi, spinti dalle numerose segnalazioni inviateci dai cittadini, abbiamo voluto sincerarci della situazione: quello che ne è risultato è che dopo lo sgombero di quattro mesi fa la situazione è peggiorata e sono aumentati a dismisura gli alloggi di fortuna attorno al campo, tanto che è difficile fare una stima di quanti individui vi siano stanziati abusivamente.” Lo si legge in una nota della Per Torre del Lago Puccini, lista civica che corre alle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio con Alberto Pardini candidato sindaco.

“Nell’incontro del 14 febbraio il commissario Mannino ci confermò di voler avviare le procedure di rimpatrio assistito dei nuclei familiari recensiti al campo, ma che avrebbe aspettato temperature più miti per procedere in tal senso. Ad oggi però la sensazione è che l’intenzione sia semplicemente quella di passare questa patata bollente alla futura amministrazione, mentre nel frattempo la situazione peggiora sempre più, tanto da portare – è notizia di ieri – il camping adiacente a decidere di chiudere i battenti, lasciando oltrettutto per strada una ventina di indigenti che vi erano ospitati, tra cui molti anziani.

“A questo si aggiungono le questioni ambientali e sanitarie, che in un contesto del genere non possono che essere di degrado avanzato con bombole del gas, carcasse di biciclette e motorini, rifiuti sparsi ovunque che insieme ai liquami della fogna nera finiscono nel lago di Massaciuccoli, un’area che ricordiamo fa parte di quello che dovrebbe essere un Parco Naturale. Senza dimenticare infine le problematiche legate alla sicurezza.

“La Per Torre del Lago Puccini chiede all’amministrazione straordinaria un’azione rigida ed immediata nei confronti degli abusivi, che devono essere identificati e allontanati dal territorio, nonché la scelta di un percorso di chiusura definitiva del campo che permetta alle famiglie che vi risiedono, nel rispetto delle leggi dello stato di diritto che regola la nostra convivenza e delle persone, o il rimpatrio assistito, o la possibilità di sistemazioni più dignitose in altri luoghi del territorio comunale, ipotesi quest’ultima che però vediamo di difficile applicazione stante la generale situazione di difficoltà che colpisce numerossissime famiglie.

“Infine, è altresì di fondamentale importanza agire fin da subito affinchè le persone che si troveranno senza un tetto in seguito alla chiusura del camping possano avere fin da subito una soluzione abitativa a disposizione.”

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