VERSILIA. Ci sono i colori e i profumi, l’intraprendenza imprenditoriale e soprattutto la capacità di innovarsi di un’azienda toscana, la Floricoltura Carmazzi di Torre del Lago, nel premiatissimo e celebratissimo The Sonic Pangea Garden, l’unico giardino italiano presente al Chelsea Flower Show, la più celebre manifestazione dedicata al mondo dei fiori e dei giardini che si è tenuta la scorsa settimana a Londra. Realizzato da Stefano Passerotti e Anna Piussi il giardino italiano ha raccolto la medaglia di bronzo nella sezione “Fresh Gardens” interamente dedicata ai giardini più originali e alle soluzioni più innovative nell’ambito del garden design.

 Un contributo essenziale al successo della “foresta” che è piaciuta agli addetti ai lavoro come al pubblico arrivato da tutto il mondo è arrivato proprio dalla Versilia dove i due garden designers fiorentini hanno “attinto” insieme a begonie, garofani, nasturzi che caratterizzano a livello cromatico l’orto-giardino, un nuovo modo di vivere gli spazi tra sostenibilità urbana, utilità ed arte. Nel giardino a fianco dei fiori, con alcune varietà persino commestibili e pronte per la cucina, troviamo infatti aromi (aglio, erbe cipolline e così via) ed ortaggi biologici; il giardino Made in Italy non è uno solo uno spazio bello ma straordinariamente utile e multi-funzionale. “Per la nostra azienda – spiega Marco Carmazzi, imprenditore e titolare dell’azienda torrelaghese – la vetrina londinese significa un’importante apertura verso nuovi mercati internazionali, fino ad oggi poco esplorati, ma sempre più essenziali per un’impresa che guarda nel futuro. Le certificazioni di qualità che abbiamo ottenuto inquesti anni hanno rappresentato un investimento che oggi ci posiziona in unruolo di primo piano nel panorama comunitario della produzione di fiori di qualità”. Carmazzi ha notato inoltre come l’utente medio europeo sia disposto a pagare di più per un prodotto di qualità: “è uno scatto culturale che nel nostro paese non è ancora avvenuto – analizza – la qualità è un vanto non solo per chi la produce, ma anche per chi la acquista. In questo siamo leggermente indietro in Italia”.

 L’Azienda Carmazzi, oltre ad essere la prima azienda Florovivaistica italiana certificata Iso 14001, può vantare anche le certificazioni Iso 9001 e Global G.A.P, ponendosi quindi come leader nel settore. Si tratta di un riconoscimento importante: il Chelsea Flower Show che quest’anno festeggia il proprio centenario, è considerato la manifestazione più prestigiosa per il settore florovivaistico mondiale. Congratulazioni arrivano da Coldiretti (info su www.lucca.coldiretti.it) di cui Carmazzi è un Dirigente, oltre che essere Presidente del Distretto Floricolo Interprovinciale Lucca – Pescia: “La nostra floricoltura è una delle eccellenza che l’agricoltura toscana sa esprimere anche in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. La crisi – commenta Cristiano Genovali, Presidente Provinciale Coldiretti complimentandosi a nome di tutta l’associazione – può essere interpretata come un’opportunità e come una spinta, anche se per certi versi obbligata, ad innovarsi e a migliorarsi. L’azienda di Carmazzi dimostrato non solo di averlo capito in anticipo, ma di essere stata per certi aspetti visionaria nella sua organizzazione del lavoro e dei prodotti”.

 The Sonic Pangea Garden è un giardino ispirato alle forme classiche ma al tempo stesso altamente innovativo, che vuole essere una celebrazione della natura in ogni sua forma. Pangea è una foresta incantata tappezzata di piante: nella radura, un altare a Pan, dio dei boschi; a poca distanza una chaise longue circolare fatta di terra, sacra a Gea la Madre Terra, è interamente tappezzata di piante. Le piante che compongono il giardino sono state scelte per stimolare i cinque sensi: alcune forniscono esperienze tattili, altre commestibili stuzzicano il palato mentre le note pungenti o speziate delle aromatiche stimolano l’olfatto. Erbe e fiori commestibili da agricoltura biologica sono associati in modo non convenzionale in blocchi ben definiti nei quali pianti di altezza diversa si alternano per formare nuvole di fiori e foglie che sovrasta una base di colore contrastante. Le piante utilizzate sono state scelte per il tipo di esperienza sensoriale che offrono: alcune stimolano il tatto, altre sono edibili o profumate. Anche i fiori e le erbe commestibili – tutti da coltivazione biologica – giocano inoltre un ruolo molto importante in questo progetto: associati in modo non convenzionale, si presentano in blocchi ben definiti di colore, nei quali sono alternate texture diverse. Così piante più alte sonoaccostate ad altre più basse, in modo da creare larghe campiture che si stagliano sullo uno sfondo in colore contrastante. I diversi toni di verde – più chiaro o tendente all’argento – contrastano quindi con i toni del viola scuro. Gruppi di piante dalle foglie piccole e fitte, creano un contrasto con le foglie sottili, simili a spade, delle erbacee, degli allium e della Gaura o con le forme tondeggianti delle foglie di tropeolum e Alchemilla.Le categorie convenzionali sono messe a dura prova in questo giardino dal forte impatto plastico: la novità più evidente consiste nell’uso di masse di erbe e di fiori all’interno di un giardino sonoro di taglio contemporaneo, ma anche nell’uso di queste piante in modo decorativo associandole ad erbacee perenni. Aromatiche e vegetali (Basilico, Erba cipollina, Prezzemolo) sono infatti usate per tappezzare il terreno e per scopi estetici

 I fiori commestibili biologici – specialità dell’Azienda Agricola Marco Carmazzi – sono un’altra caratteristica importante. Tra questi oltre al ben noto nasturzio – conosciuto da molti come fiore commestibile – c’è il meno noto Dianthus (garofano) il cui uso in cucina sarà una sorpresa per molti. Al contrario il “focoso” peperoncino è impiegato non per le sue caratteristiche organolettiche ma per l’effetto drammatico delle sue foglie scure. Anche il verde brillante del basilico è usato in alternanza con il rosa dei fiori di Gaura, mentre a loro volta le foglie allungate dell’Iris Japonica esaltano le note scure dei peperoncini. La novità di questo giardino non risiede però solo nell’estetica: coltivazione biologica e soluzioni sostenibili sono i temi che fanno da sfondo a questo giardino, che si rivolge alla natura come antica forma di ispirazione, da preservare per le generazioni future. L’accostamento di piante ornamentali e commestibili, come nel caso di The Sonic Pangea, è una soluzione che permette al tempo stesso di mantenere il terreno coperto e di risparmiare acqua.

 

 

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