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CAMAIORE, BONUCCELLI ATTACCA L’INPS SUL RICONOSCIMENTO DELLE PENSIONI DI INVALIDITÀ. E SCRIVE AL PREFETTO

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CAMAIORE. Il capogruppo dei Democratici cristiani, Riccardo Bonuccelli, ha inviato una lettera al Prefetto di Lucca e al presidente dell’Unione dei Comuni della Versilia per denunciare la “cronica inefficienza e carenza della burocrazia medico legale dell’INPS”, per colpa della quale –  sostiene Bonuccelli – il certificato del medico curante che deve attestare l’infermità di un parente e percepire così la pensione di invalidità, non è sufficiente. Secondo il capogruppo, le famiglie sono costrette a ricorrere a specialisti, a spese proprie. Versiliatoday pubblica di seguito la lettera di Bonuccelli.

Signor Prefetto, Signor Presidente, con la presente mi permetto di denunciare la distruzione lenta, inesorabile e scientifica dello Stato Sociale. Molti i settori colpiti, dove anche chi vorrebbe fare ha ogni giorno ostacoli dettati da “ordini superiori” che gli impediscono di sentirsi vicini a chi ha bisogno, quando si è in difficoltà cresce la necessità di vedere vicino a se le Istituzioni. I casi più inquietanti vengono denunciati dalle Famiglie con parenti affetti da gravi e gravissime patologie che nonostante la presenza di stati di handicap vengono a fatica riconosciuti se non comprovati da perizie private e a totale carico delle stesse. 
Infatti, a causa della cronica inefficienza e carenza della burocrazia medico legale dell’INPS, sono le Famiglie che debbono sopportare il costo della dimostrazione della infermità fisica o psichica, anche al 100%, dei propri familiari pagando di tasca propria medici specialisti per attestarne lo stato al fine di continuare a percepire la pensione di invalidità riconosciuta per Legge: il certificato del medico curante non è ritenuto sufficiente. Mi chiedo cosa ci stanno a fare gli ordini professionali dei medici di famiglia se non tutelano la onorabilità e la serietà dei propri iscritti, perché questo mi pare venga messo in dubbio dall’I.N.P.S.!
Comunque i casi riguardano i Cittadini con gravi patologie, già dichiarati invalidi al 100% magari incapaci di intendere e di volere, allettati ed intrasportabili ed anche alimentati con sonde e uso sistematico di cateteri. Arriva il giorno che, invitati a presentarsi a visita medica periodica presso il Centro Medico Legale INPS di Lucca, il medico curante certifica e chiede una visita medico legale a domicilio perché intrasportabili. Tale certificato non è ritenuto sufficiente e la pensione revocata. 
Per accertarmi della incredibile situazione telefono personalmente all’Ufficio preposto. Mi viene risposto, in maniera cortese per la verità, che le visite mediche a domicilio non vengono effettuate perché vi è un solo medico legale in tutta la Provincia di Lucca e pertanto occorre una perizia di uno specialista che descriva con dovizia di particolari la patologia o le patologie esistenti altrimenti la pratica a Lucca non può essere istruita perché la Commissione medica INPS di Roma la boccia di sicuro.
In sostanza le Famiglie debbono chiamare a domicilio, e pagare, un bravo professionista per vedersi riconosciuti sacrosanti diritti negati in nome dei tagli indiscriminati sui servizi essenziali al Cittadino.
Signor Prefetto, Signor Presidente, che fine ha fatto il patto tra i Cittadini Italiani, siglato con la Carta Costituzionale Repubblicana, in nome della solidarietà tra gli stessi?
Non sono un sociologo ma, da semplice volontario della politica, colgo che il patto è sempre più spesso denunciato ed impugnato, non a caso abbiamo sempre più Presidenti e Sindaci eletti da una minoranza della Popolazione, e questo deve far riflettere. Tutti debbiamo riflettere ma anche in fretta rimediare.   
 Con ossequio,
Riccardo Bonuccelli 

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