(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

PIETRASANTA. Varie associazioni, che da anni lottano contro l’utilizzo dell’inceneritore di Falascaia, hanno divulgato una nota dove invitano a mobilitarsi per fare pressioni sulle amministrazioni ed evitare così che adottino politiche ambientali dannose per la salute.

“La pratica dell’incenerimento dei rifiuti è un qualcosa di anacronistico che provoca danni gravi ad ambiente e salute. Incenerendo i rifiuti, nel corso degli anni, le lobby economiche si sono arricchite ma l’economia non ha conosciuto alcun sviluppo. E’ ora di dire basta definitivamente a chi vuole continuare a bruciare i rifiuti e assieme ad essi il futuro delle nuove generazioni”.

“In Versilia, cosi come in altre parti del paese, un forte movimento si batte da tempo in direzione “Rifiuti Zero”. In questo giusto spirito è nato il documento unitario “Proposte per una gestione virtuosa delle materie prime e seconde” presentato dalla Rete Ambientale e firmato da varie realtà politiche e sociali. Nel documento E’ stato affermato come l’incenerimento sia dannoso perché è inquinante e ad alto rischio di disastro ambientale. La non riapertura dell’impianto di Falascaia e la riconversione dell’impianto di Pioppogatto, secondo il piano Favoino, sono stati due punti centrali per questo ribadiamo che né CDR né CSS né qualsiasi sostanza debba essere bruciata. Riteniamo, tuttavia, quel documento non esaustivo in merito alle pratiche di lotta e conflittualità per impedire la costruzione di nuovi impianti di morte. Non è sufficiente, per quanto necessario, chiedere alle amministrazioni comunali, provinciali e regionale di modificare l’atteggiamento verso la gestione dei rifiuti. Occorre costruire delle mobilitazioni che mirino a fare pressione verso chi amministra perché solo con la lotta si bloccano impianti di incenerimento che causano neoplasie e altre malattie. La firma sul documento del Gruppo ambiente del PD della Versilia ci appare poi un atto di ipocrisia che non può passare sotto silenzio. Il PD in Italia e in Toscana è il principale partito pro inceneritori. Non ci dimentichiamo di come l’ex sindaco di Pietrasanta Manrico Niccolai difese l’inceneritore di Falascaia a costo di vedere la sua giunta cadere. Non ci dimentichiamo che il presidente della regione, Enrico Rossi, è tra i principali sostenitori dell’incenerimento e che sulle stesse posizioni si sono espressi più o meno esplicitamente molti esponenti provinciali del PD. Nessun cedimento e nessun compromesso può essere fatto con quelle forze politiche che non chiariscono definitivamente quale sia il loro atteggiamento verso la gestione dei rifiuti”.

“Siamo stanchi di vedere capovolgimenti, equilibrismi e opportunismi di ogni genere. Non si può affermare di essere ambientalisti ai tavoli di cittadini autorganizzati e poi votare nei consigli provinciali o comunali in modo difforme dagli interessi dei cittadini stessi. La salute è un bene pubblico sul quale non si può e non si deve scherzare. Per questo non firmeremo più alcun documento dove sta apportata la firma del PD, fino a che i suoi dirigenti regionali non diranno con chiarezza che i vecchi inceneritori saranno chiusi e di nuovi non ne saranno aperti”.

“Pensiamo che vada costruita una mobilitazione, il più ampia possibile, che miri a costruire una corretta informazione tra la popolazione in merito ai danni che gli impianti di incenerimento vecchi o nuovi possano provocare alla salute dei cittadini e quali vantaggi economici concreti, come un aumento dei posti di lavori, possa portare la realizzazione del progetto “Rifiuti Zero”.

Ci preme inoltre sottolineare come i privati mettano al centro del loro agire essenzialmente il profitto e non l’interesse pubblico. Per questi motivi crediamo che la gestione dei rifiuti, cosi come quella dell’acqua e di altre risorse che gestiscono i beni comuni, debba essere essenzialmente pubblica.

Affermiamo inoltre convintamente che solo la mobilitazione autorganizzata e la lotta possano modificare i rapporti tra chi amministra e chi non vuole bruciarsi il futuro. Questo serve più che l’appello al “politico amico” o l’esposto alla magistratura. Per questo rivendichiamo una continuità con quelle forme di lotta radicali che anche sul nostro territorio hanno nel corso degli anni contrastato il mostro di Falascaia”.

Associazioni firmatarie: Coordinamento Anticapitalista Versiliese, Brigata Sociale Anti Sfratto, Coordinamento Nazionale Operatori Sociosanitari (regione Toscana), Spazio Antagonista di Resistenza Sociale (SARS), Dada Viruz Project, Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra Critica Versilia, Unione Inquilini, Gruppo Autonomo Viareggio, Cantiere Sociale Versiliese, COBAS Pisa e Versila-

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TAG:
associazioni falascaia inceneritore

ultimo aggiornamento: 17-07-2013


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