VIAREGGIO. “In risposta alle dichiarazioni degli assessori Regoli e Rossetti, l’assemblea del Colombo occupato voleva cercare di esprimere la propria posizione chiara e decisa rispetto alle ipotesi varie di sgombero, affrontate un po’ troppo leggermente dagli amministratori, e soprattutto in merito alla grave situazione sociale legata a crisi e casa presente sul nostro territorio.” Così Michelangelo Di Beo, segretario viareggino dell’Unione Inquilini, risponde agli assessori di Comune e Provincia alle politiche sociali.

“Rispetto al modo con cui è stata affrontata la questione sgombero del Colombo sui giornali vorremmo chiarire che non accettiamo assolutamente che i dibattiti sul nostro futuro, come donne e uomini e cittadini, vengano fatti sopra la nostra testa: non è assolutamente accettabile che si parli di sgombero senza aver prima trovato o almeno cercato di trovare situazione umanamente accettabili e condivise con chi ormai da anni vive sulla propria pelle la crisi e nel caso specifico il dramma di essere sbattuto da un giorno all’altro in auto o per strada.

“La cosa che è emersa da quello scambio di battute tra assessori – Regoli alla Provincia e Rossetti al Comune – per mezzo stampa è il tentativo anche un po’ imbarazzato di voler passare la palla tra le varie competenza territoriali e che denota una difficoltà reale e un imbarazzo nella ricerca delle soluzioni.

“Noi abbiamo ascoltato le promesse di soluzione da parte del futuro sindaco e delle istituzioni: ora vogliamo i fatti. La nostra lotta è la stessa che conducono in Italia migliaia di persone per un sacrosanto diritto cioè quello all’abitare, noi abbiamo più volte dichiarato la nostra volontà di andare oltre il colombo ma solo davanti a fatti concreti non ha promesse fumose.

“Inoltre, vogliamo nuovamente chiarire e respingere l’insensato tentativo di mettere contro il diritto allo studio degli studenti con il diritto all’abitare di noi occupanti: alcuni degli occupanti da anni condividono anche se indirettamente gli spazi con gli studenti e mai ci sono stati problemi in tal senso. Soprattutto le istituzioni non hanno mai fatto e detto qualcosa in merito alla questione, facendo politica dello struzzo fino a che la patata bollente non gli è esplosa in mano.

“Per tutta l’estate, come ormai da più di un anno – ed è questo il punto che ci interessa di più -, noi insieme allo Sportello Casa e alla Brigata Antisfratto abbiamo continuato a fare lavoro sociale e politico contro sfratti, abbandono di spazi, vedi l’ostello sociale al Varignano, e per il diritto all’abitare. Da parte della politica, invece, abbiamo visto un dibattito incentrato su poltrone, consigli di amministrazione e partecipate quali Gaia, fondazioni e presidenza del consiglio comunale senza che mai nessuno abbia nuovamente affrontato con decisione i veri problemi che attanagliano noi e la nostra città, ovvero casa, sociale, salute, lavoro, ambiente e scuola.

“Ma ormai abbiamo capito che l’opposizione sociale alle politiche di svendita dei territori e dei diritti non può arrivare dalle istituzioni bensì dai cittadini e da chi paga sulla propria pelle i costi della crisi. Noi cercheremo di ripartire da questa consapevolezza, in vista dei prossimi appuntamenti locali sul diritto all’abitare che ci porteranno alla giornata nazionale per il diritto alla casa e dei beni comuni del 10 e 12 ottobre.”

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