VIAREGGIO. “Anche a Viareggio il gioco brucia migliaia e migliaia di euro trasformandosi sempre più spesso in una vera e propria patologia, la ‘ludopatia’, una malattia che colpisce tantissime persone generando danni ancora più gravi tra i ceti più deboli che sperperano nelle macchinette e nei gratta e vinci le poche risorse disponibili.” Lo scrive in una nota la senatrice viareggina del Pd Manuela Granaiola

“Affascinate dall’illusione della vincita migliaia di persone che potrebbero comunque vivere una vita autonoma e dignitosa cadono nella frustrazione, negli effetti indotti dall’astinenza e nella povertà. La mania del gioco colpisce indiscriminatamente uomini e donne, giovani ed anziani ed è spesso il frutto di esistenze percepite senza speranza; una percezione sicuramente amplificata dagli effetti della crisi che stiamo vivendo.

“Se la strada del proibizionismo è difficilmente percorribile occorre, almeno, seguire quella di uno stretta vigilanza tesa a contenere e limitare i danni di un gioco d’azzardo diffuso e fuori da ogni controllo. Occorre colpire con fermezza ogni forma di illegalità palese od occulta che sia, come la presenza di vecchie macchinette sconnesse dal controllo centrale, impedirne l’accesso ai minori già sancito per legge con adeguate sanzioni e concreti controlli, evitare che i luoghi dove si gioca siano collocati in zone critiche – aree che già sono provate dalla presenza della piccola o grande delinquenza organizzata o in stato di degrado -, impedire la presenza di centri di gioco in zone sensibili come ad esempio la Piazza Dante dove, invece, è prevista l’apertura di un nuovo punto Snai per scommesse, bingo, slot e altro.

“Occorre liberare dalle occasioni di gioco d’azzardo le zone che sono regolarmente punto d’incontro per giovani, come ad esempio le aree intorno alle scuole od altri luoghi di aggregazione giovanile.

“Una ferrea regolamentazione basata su criteri di trasparenza finanziaria, ordine pubblico, sicurezza e di contrasto a possibili danni sociali se non risolve in toto la questione almeno può aiutare e limitarne gli effetti più dannosi. Una ferrea regolamentazione che deve essere definita per legge – e si sta lavorando in quel senso – ma che per poter funzionare ha bisogno di tanta consapevolezza da parte di tutti ed in particolare da parte dei molti esercenti interessati.”

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ultimo aggiornamento: 28-09-2013


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