VIAREGGIO. Emiliano Favilla torna a parlare, attraverso una nota, della Bolkestein, aprendo, inoltre ad una sua presenza al flash mob che potrebbe tenersi a Viareggio domenica (5 gennaio), ma “solo a difesa dell’impegno concreto e positivo della senatrice Manuela Granaiola”.

“Sicuro che ha sbagliato Manuela Granaiola a votare al “buio” quel pacco di emendamenti presentati dal suo partito dove nascosto, tra altri mille, vi era anche quello che riguardava la penalizzazione di quei comuni che avrebbero contrastato le SLOT. La stessa Granaiola ha ammesso l’errore e per riparare a quello sconcio è stata tra i primi parlamentari a presentare un ordine del giorno per rimediare il “pasticciaccio”.

Manuela Granaiola ha sbagliato anche in altre occasioni, quando per fedeltà al suo partito ha votato, fidandosi, quello che il PD presentava. Anche se dobbiamo dire che come parlamentare, quando ha avuto la possibilità di riflettere meglio, ha saputo prendere le distanze anche dal suo stesso partito.

La senatrice Granaiola è tra i pochi rappresentanti politici che nel suo impegno sa metterci l’anima, sa ascoltare e presta attenzione ai problemi, comodi e scomodi, e quando si convince che deve intervenire lo fa con slancio e passione eccezionale, anche se ciò gli può costare personalmente e politicamente. Una dote purtroppo non comune in un mondo dove dilaga e diventa moda il malcostume ed il menefreghismo.

Dell’impegno della Granaiola ne hanno preso atto anche i familiari delle vittime della strage di Viareggio, quando, oltre ad un lavoro parlamentare a sostegno dei familiari delle vittime, in più occasioni è scesa in piazza, contro il Governo, contro le Ferrovie, contro l’Amministratore Delegato delle FS Moretti, e si è posta alla testa di molti cortei e iniziative che si sono svolte anche a Roma, arrivando perfino a fare da barriera fisica contro la polizia. Sempre a seguito della strage, ha preso posizione per la sicurezza del trasporto ferroviario e contro i licenziamenti “politici” vendicativi di Moretti a danno di quei ferrovieri che hanno avuto il coraggio di denunciare malcostume e l’immenso degrado della manutenzione per la sicurezza nelle ferrovie.

La Senatrice Granaiola non ha avuto dubbi a schierarsi contro la dirigente scolastica Filomena La Pietra, quando, dopo aver avuto la pazienza di ascoltare numerose testimonianze, si è resa conto del malcostume e delle gravi discriminazioni (soprattutto a danno dei più deboli) inflitte da questa Preside nei confronti, dei docenti, personale ATA, e studenti.

Di fronte a tutto questo lodevole impegno della Granaiola, mi viene da domandare ma David Luci, che oggi si rinnova di moralismo, ma dov’era? Io non l’ho mai visto! E poi non può che suscitare sdegno, anche nello stesso M5S locale, sentirlo addirittura ventilare minacce nei confronti della Granaiola.

Quando David Luci fu avvicinato per fargli presente di quello che combinava la dirigente scolastica Filomena La Pietra anche nel Liceo Michelangelo di Forte dei Marmi, lui ebbe a dire, che pur riconoscendo le malefatte di questa donna, non voleva schierarsi per paura di essere denunciato dalla Preside.

Bravo David Luci. Una bella coerenza da “rivoluzionario” e soprattutto una bella coerenza con il M5S e lo stesso Beppe Grillo che, diversamente dal nostro David Luci, ha come bandiera il non avere “peli sulla lingua”.

Manuela Granaiola si è occupata anche dei Balneari, e questo è un altro motivo, su cui scalpita David Luci. Una categoria che negli anni non si è accattivata tanta simpatia nell’opinione pubblica, si credeva protetta e tutelata dalla politica, fintanto che non si è resa conto che in un contesto di globalizzazione anche questa categoria, composta per di più da piccole imprese familiari, viene tritata nell’ambigua e perversa logica del “libero mercato” della famigerata Direttiva Servizi meglio conosciuta come “Bolkestein”.

Della Bolkestein se n’è parlato e si continua a parlarne non solo per i balneari, per l’introduzione del sistema delle aste. La Bolkestein va a colpire prima di tutto i lavoratori dipendenti che, con la pretesa del libero mercato, potevano essere sostituiti “legalmente” dai lavoratori stranieri senza diritti pagati con i contratti di lavoro da fame del loro paese di origine. Quindi, della Bolkestin se ne parla per gli ambulanti dei mercatini, se n’è parlato per i taxisti e tante altre categorie, Balneari compresi.

Chiunque abbia voluto capire meglio la “Bolkestein” si è reso conto che è un’autentica porcata e tale rimane anche quando va a colpire, insieme ad altre, la categoria dei piccoli imprenditori balneari. Peraltro ai balneari se pur con pregi e difetti, gli va riconosciuto che in 150 anni di storia hanno costruito, da pionieri, lo sviluppo economico di certe zone turistiche balneari come la Versilia. Spazzarli via per far posto alle multinazionali e ambienti mafiosi, sarebbe disastroso non solo per le migliaia di famiglie e indotto che vivono di questo lavoro ma, soprattutto dell’economia complessiva dei nostri territori.

Altra cosa su cui fare chiarezza è anche la questione, sulla sdemanializzazione e vendita delle aree dove insistono i manufatti, dove tanto si è detto e scritto a sproposito. Una proposta avanzata in prima istanza non dai balneari, ma dallo stesso Governo per fare “cassa” su cui peraltro, è stato pretesto per scatenare “ a gratis”nei confronti dei balneari, una feroce campagna demagogica e denigratoria. Una soluzione proposta dal Governo che ha trovato nemmeno piena convinzione, ma una certa disponibilità, tra i balneari stessi (soprattutto, per uscire dallo “spauracchio” delle Aste della Bolkestein) che avrebbe, in ogni modo, costretto i balneari a far fronte a un impegno economico non sempre sostenibile.

Quando di tutti questi problemi siamo riusciti a ragionarne in maniera meno superficiale con i rappresentati Istituzionali e politici, c’è sempre stata una certa comprensione per far uscire queste 30.000 piccole imprese balneare da una situazione assurda. E questo è successo anche quando abbiamo incontrato rappresentanze parlamentari del M5S (cosa che probabilmente David Luci ignora) proprio perché la difesa delle piccole imprese contro la “strapotere” dell’Europa dei poteri forti, è sempre stato uno degli obiettivi del programma del M5S.

Anche con gli ambientalisti nei vari incontri avuti con le rappresentanze nazionali, chiarita la questione della “vendita delle spiagge” abbiamo avuto molti punti di condivisione e soprattutto hanno capito che il vero nemico dell’ambiente non è il balneare, quando questo si dimostra onesto e rispettoso delle regole e delle leggi”.

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