CAMAIORE. I servizi sono stati svolti e mai contestati, ma non sono mai stati pagati. Il decreto ingiuntivo di pagamento è stato quindi un atto dovuto. La Misericordia di Camaiore, in merito alla notizia del decreto ingiuntivo inviato al Comune di Camaiore, intende fare chiarezza. E lo fa intervenendo con il suo legale, Daniele Ricci, e il suo Governatore, PierLuca Matteucci.

A riepilogare i fatti l’avvocato Ricci. “La convenzione in questione, tra Misericordia e Comune – precisa – è datata 2011. Per tutto il 2011 il servizio è stato espletato, e regolarmente pagato dall’amministrazione. Anche nel 2012 il servizio è stato espletato, e nessuno dal Comune ha mai contestato la cosa. La Misericordia ha depositato in Comune le fatture per il pagamento nel marzo e nel novembre 2012. Di nuovo il 3 dicembre 2012 ha fatto un sollecito di pagamento. Dopo svariati incontri – prosegue il legale – arriviamo allo scorso settembre, con un incontro tra il vicesindaco Pierucci, il governatore della Misericordia e un consigliere della stessa Misericordia. Lo stesso vicesindaco suggerì che, per sbloccare la situazione, era opportuno che l’associazione facesse un decreto ingiuntivo di pagamento. Prima di farlo abbiamo depositato una ulteriore richiesta di pagamento, firmata dal sottoscritto avvocato Ricci. Si chiedevano 30 mila euro di pagamento e gli interessi legali, ribadendo che il servizio svolto non è mai stato contestato dal Comune che in ogni caso il governatore non poteva sapere di una mancata delibera di giunta”.

 “La Misericordia – spiega ancora Daniele Ricci – ha risposto ieri pomeriggio alla proposta transattiva che faceva il Comune. Quella proposta poteva essere accettare in qualsiasi momento prima del decreto ingiuntivo, che ripeto è stato un atto necessario perché nessuna proposta di pagamento era stata fatta alla Misericordia. Venivano offerti 32 mila: un offerta valida ancora fino a novembre, quando la ‘nostra offerta era di 31.500 euro, ma non oggi che la Misericordia si è sobbarcata circa 2.100 euro tra interessi e spese legali ed altre 2 mila e passa euro di spese per bolli del tribunale. A questo punto non vediamo perché debba rimetterci l’associazione per un’azione giudiziaria non solo necessaria ma suggerita dall’amministrazione in carica”.

PierLuca Matteucci tiene invece a precisare due aspetti. Che i rapporti tra Comune di Camaiore e Misericordia, in questi ultimi anni, sono migliorati rispetto al passato. “I nostri rapporti sono ottimo, nel reciproco rispetto dei ruoli. Tra l’altro a breve dovrebbe avviare anche un altro importante servizio per la cittadinanza: permetteremo di prendere le risposte del centro prelievi anche nel pomeriggio”. Un passaggio confermato anche dallo stesso vicesindaco Pierucci: “Quella convenzione per noi non esiste. Ma ciò non inficia affatto i rapporti costruttivi tra i due enti”.

Matteucci tiene poi a smentire ogni voce che riguarda legami tra la decisione del decreto ingiuntivo e diatribe politiche locali. “Come Governatore della Misericordia – precisa Matteucci – lavoro senza pregiudizi e mi piacerebbe lo stesso fosse fatto per me. Questo atto è qualcosa di amministrativo, e per noi significa avere difficoltà a pagare 15 lavoratori che quei servizi li hanno effettivamente svolti. Questo, e qualsiasi attività che riguarda la Misericordia di Camaiore, non ha nulla a che fare con l’attività politica di mio fratello Alberto. Guardiamo a come stanno i fatti, non ci perdiamo dietro illazioni e cattiverie. Io devo operare per il bene e per conto del consiglio della Misericordia, e così sto facendo”.

(Visitato 242 volte, 1 visite oggi)
TAG:
camaiore decreto ingiuntivo di pagamento misericordia

ultimo aggiornamento: 10-01-2014


Lavori incompleti e fontane inutilizzabili: proteste a Corsanico

Il Comune di Pietrasanta potenzia l’ufficio del cittadino