VIAREGGIO. “Nel difficile, quasi impossibile tentativo di far quadrare i conti aziendali, messi a dura prova dai continui aumenti delle materie prime e delle tasse, ogni giorno gli operatori si interrogano sul prezzo di vendita dei propri prodotti, specie quelli di largo consumo come caffè, cappuccini e derivati.” A scriverlo è la giunta esecutiva di Ascom Viareggio in una nota.

“In un momento di forte crisi dei consumi, la difficoltà è doppia perché ritoccando i prezzi si rischia, concretamente, un’ulteriore contrazione della domanda con evidenti, negative ripercussioni sulle aziende, i loro dipendenti e tutto l’indotto che ruota attorno ad esse.

“L’Istat ha certificato che siamo in piena fase di deflazione: diminuiscono i prezzi ma anche i consumi, per effetto di politiche recessive e irresponsabili che hanno colpito tutti, cittadini e imprese. Come Ascom Viareggio abbiamo sempre sostenuto che in condizioni ‘normali’, le aziende che non riescono a mantenere l’equilibrio, delicato, tra costi sostenuti e prezzi praticati, sono condannate ad uscire dal mercato.

“Oggi, però, non ci troviamo in una situazione ‘normale’ ed anche per questo le diverse zone della città, dopo attento esame, probabilmente avranno soluzioni diverse, anche sul tema dei prezzi di vendita. Da parte nostra, è da tempo che stiamo sondando i pubblici esercizi, anche in riunioni parziali, che cercheremo di concludere a brevissimo.

“È in base a queste considerazioni che Ascom Viareggio, rammaricandosi per la situazione, sente il dovere di lanciare il presente appello: ne va di molta parte delle aziende cittadine e quindi di tutta Viareggio, del lavoro e dell’economia del nostro territorio.

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ultimo aggiornamento: 16-01-2014


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