dal nostro inviato

PRATO. Più che la sconfitta contro il Prato – la quinta consecutiva – a generare timori e preoccupazioni attorno al Viareggio sono le parole di Cristiano Lucarelli. “Sfrutterò i due giorni di Coverciano (dove si tiene il corso di allenatori, ndr) per riflettere e decidere se ripresentarmi o meno mercoledì”. Ci mette comunque la faccia, come suo solito. Sfoga le sue frustrazioni, spiega chiaramente i motivi di un malumore cresciuto col passare dei giorni. Alla base del suo stato d’animo c’è il mercato di riparazione: “In un’altra situazione, il 31 gennaio mi sarei dimesso. Non sono rimasto affatto soddisfatto: speravo che, con la cessione di undici giocatori, ci fosse la possibilità di migliorare la rosa per provare a fare qualcosa di interessante, ma così non è stato”.

Lucarelli non ci gira intorno, sapeva a cosa sarebbe andato incontro: “Sono venuto qui gratis, consapevole delle difficoltà a cui sarei andato incontro, ma questa situazione (si riferisce alle cinque sconfitte di fila, ndr) sta cominciando a ledere parte della mia immagine. Devo analizzare se ho ancora motivazioni e voglia a sufficienza per andare avanti”.

L’analisi del match del “Lungobisenzio” diventa quasi superflua. Qualcosa di meglio rispetto alla disfatta con la Salernitana si è intravisto, ma non è bastato: “Ci siamo fatti gol da soli anche stavolta, siamo troppo impauriti, in campo non ci sono leader carismatici che sappiano trasmettere personalità ai più giovani. Vannucchi l’ho tolto perché la sua prestazione non mi stava soddisfacendo”.

Il disagio di Lucarelli si comprende benissimo da un retroscena: “La società mi ha offerto il rinnovo di contratto, ma io non me la sono sentita di accettare perché al momento non ho certezze riguardo al mio futuro”. Chissà quale consiglio gli porteranno queste due notti.

Gabriele Noli

 

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calcio cristiano lucarelli esperia viareggio prato

ultimo aggiornamento: 02-03-2014


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