VIAREGGIO. “Ho atteso la fine del Carnevale per esprimere un giudizio su questa edizione, sopratutto come viareggino amante del carnevale e solo secondariamente come esponente politico”.
Lo scrive Paolo Chiocchetti, ex membro del Consiglio d’amministrazione della Fondazione Carnevale e membro del Direttivo Comunale di Forza Italia. “Una edizione – scrive – che il caso ha premiato, fornendole 4 giornate di sole su 4. E, lo sanno anche all’asilo, questo da sempre permette di garantire buoni incassi. L’edizione 2014 non ha fatto eccezione. Non oso, tuttavia, pensare a quanto maggiormente avremmo guadagnato se la Fondazione si fosse ingegnata per fare un minimo di pubblicità”.
“Nessuno pretendeva cose strepitose ma zero pubblicità è davvero un po’ troppo poco. O quanto maggiore risonanza avremmo avuto se si fossero trovati ospiti di maggior richiamo (nessuna offesa, per carità, a quelli che sono giunti, ma è sotto l’occhio di tutti che durante questo mese non siano arrivate in città immense celebrità mediatiche). O, infine, quanta gente avremmo potuto avere ulteriormente se si fossero costruiti eventi collaterali di un qualche richiamo. Certo, e lo dico in piena sincerità, per gli eventi so quanto è difficile realizzarli quando scarseggiano le scarse ( a proposito davvero fuori luogo e fuori tempo l’annuncio dell’Amministrazione di tagliare, per uno spaventoso 30%, i fondi per il carnevale!). Comunque almeno per la cerimonia di apertura uno sforzino in più andrebbe fatto”.
“Peccati forse minori – aggiunge Chiocchetti . ma non per questo da passare sotto silenzio, la mancanza di corsi notturni e di una diretta del corso sulle emittenti locali. Anche il corso finale ha avuto la fortuna del bel tempo garantendo così una buona affluenza. “Normali” (per non dire ordinari..) i fuochi di artificio finali anche se non vi sono state ovazioni come in edizioni passate, ad esempio quando furono allestiti fuochi-musicali. Neppure ovazioni, anzi sonori fischi, vi sono stati, infine, all’annuncio della classifica dei vincitori. Il sottoscritto è refrattario alle dietrologie e non mi fa ne caldo nè freddo chi sussurra di una classifica “politica”, nè mi reputo un critico d’arte per esprimere giudizi lapidari (anche se in verità il premio “critica” è stato ben altro rispetto a quello della giuria..), ma certo è un dato di fatto come negli anni scorsi il verdetto della giuria non fosse accolto dai fischi della gente”.
“La solita polemica politica dirà qualcuno. No, anticipo io, solo quello che la gente sussurra e che il magnifico sole della Versilia non può nascondere del tutto”.
