PIETRASANTA. La piazza fuori Porta Pisa non aveva nome e un’intitolazione andava trovata. Fu proposto il nome del poeta Giosue Carducci che il Consiglio Comunale poco dopo deliberò. Sarcastico e pungente, Carducci non venne meno al suo temperamento neanche nella lettera di ringraziamento all’allora sindaco Giulio Frullani. Siamo nel 1901.

“Avrei pregato scongiurato e forse anche ottenuto – scrive allora il poeta – che codesto On. Consiglio Comunale ne facesse a meno, certo come sono, di non aver operato verso la patria grande, l’Italia, che il mio stretto dovere; verso poi la patria piccola, Pietrasanta, nulla ”.

Qualche settimana fa, durante le operazioni di schedatura e inventario della sezione post-unitaria dell’archivio comunale, l’incaricata Maria Giulia Costagli ha rilevato la presenza di una lettera a firma di Giosue Carducci, con la quale lo stesso risponde al primo cittadino. Le successive ricerche condotte dall’addetto all’archivio, Franco Balducchi, hanno riproposto la corrispondenza tra l’allora sindaco e Carducci, la delibera di intitolazione della Piazza e della comunicazione fatta in Consiglio circa la risposta di Carducci che concluse: “Ora mi conviene ringraziare di questo, come ella dice, segno dell’affetto dei miei paesani; pensoso tuttavia che di qui a pochi anni i figli nostri passando e leggendo il mio nome, si domanderanno: che era costui? Spero che qualcheduno risponda, un pover uomo che volea fare e non potè”.

Tra le accortezze che seguirono all’intitolazione vi fu quella di spostare il mercato e la fiera dei suini da tale piazza allo stradone di San Francesco, sollecitando di riprendere il progetto del mercato in piazza delle Vettovaglie per liberare la vecchia piazza di Porta a Pisa anche dalla vendita del pesce.

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