VIAREGGIO. “In molti si domandano, specie a sinistra: ma la posizione ambigua dei due consiglieri di Sel Geronimo Madrigali e Chiara Bozzoli, è dettata comunque da buona fede? Forse sì. Ma allora rimangono molte questioni che debbono essere chiarite”. A parlare è Emiliano Favilla, capogruppo consiliare della Federazione della Sinistra.
“Anche i consiglieri Sel sanno perfettamente che l’attuale grave situazione finanziaria viene in parte da lontano. Spesso si richiama anche il sindaco Marco Marcucci e in parte può essere vero, con la differenza di non poco conto, però, che all’epoca sono state realizzate opere infrastrutturali di notevole rilevanza. Cosa che non è successo con l’esperienza Lunardini, dove non si è fatto niente e si è comunque aggravata notevolmente la situazione finanziaria.
“Quindi, strumentalizzare le difficoltà economiche in cui si dibatte l’attuale l’amministrazione comunale, facendo in continuazione l’occhiolino alle forze di centrodestra – peraltro, come già detto, principali responsabili del dissesto – non può appartenere alla buona fede. Tutti sanno e lo hanno riconosciuto anche i sindaci revisori, nella loro pur contorta relazione, che al momento dato non c’è nessuna responsabilità per l’attuale maggioranza. Allora perché da parte di Sel, dove è stata in maggioranza fino ad oggi, si vuole per forza responsabilizzare il sindaco Betti per farlo dimettere?
“Non bisogna essere geni per capire che se ci sono delle difficoltà sono buona parte oggettive, non imputabili all’attuale maggioranza e il restante dipende proprio da tutte quelle zeppe che l’opposizioni mettono irresponsabilmente ed in continuazione per creare ulteriori difficoltà, facendo leva ed utilizzando strumentalmente anche la ‘buona fede’ dei due consiglieri Sel.
“I due consiglieri Sel, che continuano a non fare proposte concrete, credono davvero che se casca l’attuale amministrazione per far rivincere la destra – come sarebbe prevedibile – si risolvono i problemi della città?
Non sarebbe invece il caso di mettere tutti insieme la testa su quello che concretamente si può fare per uscire al meglio da questa situazione per evitare, soprattutto, che a pagare la crisi siano soltanto i soliti soggetti più deboli?”.
