CAMAIORE. “È vero, siamo in emergenza abitativa, ma leggiamo con dispiacere quello che il Movimento 5 Stelle e in particolare il capogruppo consiliare a Viareggio Max Bertoni pubblica sui giornali: lui pensa di risolvere l’emergenza addossando sui commercianti, in particolare i balneari, l’onere di risolverla? Ma stiamo parlando seriamente o stiamo scherzando?”. Lo afferma Fabrizio Pellegrini, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

“Chi vive del commercio, già di per se in profonda crisi, non può assolutamente addossarsi problemi della collettività, problemi che dovrebbero risolvere lo stato e i suoi amministratori visto che sono pagati – e anche troppo profumatamente, visti i risultati – per farlo. Potrebbe forse essere possibile fare dei contratti in convenzione con il Comune, magari con degli sgravi fiscali per chi affitta.

“Per esempio, i proprietari di case o appartamenti che mettessero a disposizione al Comune per dare in affitto potrebbero essere esentati dal pagamento dell’imu e beneficiare di un abbattimento dell’irpef sulla seconda casa data in locazione, permettendo cosi al locatario di pagare un affitto mensile modesto. Ma chi, proprietario di casa, sarebbe disposto a perdere la proprietà?

“Però qualora una persona in passato abbia avuto problemi con inquilini morosi e volesse mettersi al sicuro dal rischio potrebbe stipulare una convenzione col Comune, dove il Comune stesso dovrebbe pagare e si dovrebbe far carico e da garante per eventuali danneggiamenti alla proprietà, dando come priorità la garanzia del rilascio dell’abitazione ad una certa data.

“Sì, potrebbe essere, però il profilo degli aspiranti inquilini dovrebbe essere quello di una famiglia di provata serietà, che naviga in cattive acque perché colpita dalla crisi economica, non dal primo che passa davanti al Comune: la temporaneità della soluzione dovrebbe essere il punto fermo della questione. E dovrebbe rivolgersi a quella parte del mercato immobiliare che viene definita ‘grigia’, ovvero famiglie che non sono abbastanza povere da rientrare nelle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari ma allo stesso tempo non hanno un reddito sufficiente per permettersi di pagare un affitto di mercato, che attualmente viaggia sui 600 euro al mese e oltre. Ovviamente tali contratti andrebbero conclusi attraverso un ufficio preposto del Comune e dovrebbero essere in tutto e per tutto contratti di locazione, però ‘ritagliati’ sulle esigenze del caso specifico e con un tempo limite massimo”.

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