VIAREGGIO. Che ne sarà di noi? Se lo chiedono un po’ tutti. Anche Cristiano Lucarelli. Non piega la testa neppure dopo la sconfitta col Pisa. Lo sa anche lui che questo ko conta fino a un certo punto e che i pensieri con cui convivere sono ben altri: “Il Presidente ha parlato alla squadra prima della partita, voleva che tutti dessero il massimo e così è stato, nonostante non avessimo obiettivi concreti per cui lottare. Abbiamo onorato il campionato sino alla fine”. Una stagione difficile, dove i problemi si sono susseguiti, con l’inevitabile conseguenza di un deficit di tranquillità all’interno dello spogliatoio: “Abbiamo sempre cercato di rimanere estranei alle vicende societarie, ma non è stato facile lavorare in costante emergenza, privi di quella necessaria serenità per far bene”.

Non è un addio quello di Cristiano. Vorrebbe essere ancora l’allenatore del Viareggio la prossima stagione: “Intanto ci alleneremo fino al termine di maggio, vogliamo essere professionisti al 100%. Si sono instaurati legami profondi, che dureranno per sempre. Succede così nelle situazioni più dure. Speriamo di poterci presentare ai nastri di partenza del prossimo campionato di Serie C, che sarà pieno di sfide affascinanti. Ho prelevato la squadra quando era penultima, l’ho portata in zona salvezza, lasciando dietro quattro squadre. C’è stato un momento tra dicembre e gennaio che ci eravamo avvicinati ai play-off. Non abbiamo nulla da rimproverarci”.

L’analisi del derby perso col Pisa finisce ovviamente ai margini. Il rammarico per non aver saputo mantenere il vantaggio c’è. Ma il Viareggio, anche stavolta, è stato vittima dei suoi difetti: “La concretezza non è il nostro forte, a un certo punto, vista l’emergenza in attacco, ho dovuto schierare i terzini in posizione avanzata”.

 

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ultimo aggiornamento: 04-05-2014


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