VIAREGGIO. Fumo e sesso. Puntata numero 38 per DA UOMO A UOMO, la rubrica di Versiliatoday dedicata alla sessuologia, all’andrologia e all’urologia, curata dal dottor Luca Lunardini. Il focus settimanale è incentrato sulle malattie professionali e la loro relazione con l’infertilità.

INFERTILITÀ E MALATTIE PROFESSIONALI

 

Nei paesi industrializzati, Italia compresa è ormai evidente e statisticamente accertato il costante peggioramento della qualità dello sperma (sia in termini quantitativi: numero degli spermatozoi totali, che qualitativi: loro forma e motilità) negli ultimi 5 decenni.

Questo significa che in media gli uomini italiani di oggi sono meno fertili dei loro padri e dei loro nonni.

Chi segue la nostra rubrica già sa delle molte sostanze e brutte abitudini che possono ridurre la fertilità maschile. Basterebbe ricordare il fumo di sigaretta o l’abuso di alcoolici solo per fare due esempi.

Nella puntata di oggi tra le innumerevoli cause di infertilità vorrei soffermarmi su un gruppo di cause di particolare delicatezza e preoccupazione: le malattie professionali o comunque ambientalmente correlate. In altri termini la correlazione molto stretta tra qualità globale dello sperma e l’esposizione ad alcune sostanze tossiche presenti nell’ambiente in genere e nei luoghi di lavoro in particolare.

In studi molto recenti, si sono trovate associazioni significative tra alterazioni dello sperma e fattori di rischio occupazionale come l’esposizione a metalli pesanti (piombo e mercurio in testa), solventi organici, fumi soprattutto se contenenti diossine, ftalati (composti chimici usati nell’industria delle materie plastiche per indurirle, quindi anche in alcuni giocattoli per bambini!) PCB (policlorobifenili usati nella industria elettrica) e idrocarburi policiclici aromatici.

L’esposizione a pesticidi (quindi scegliere alimenti biologici può aiutare) e al cemento sembra essere altrettanto correlata ad una peggiore qualità spermatica.

Fattori fisici di rischio sono stati associati con alcune anomalie dello sperma, come le vibrazioni meccaniche e il calore in eccesso, inteso non soltanto come esposizione a fonti di calore dirette (ad esempio, i cuochi), ma anche come lunghi periodi di posizione seduta per lavori molto sedentari. Parliamo, comunque, di esposizione cronica alle alte temperature. Se non ci sono prove scientifiche che un abbigliamento “stretto” – che impedisce il “raffreddamento” – peggiori le cose, è invece certo come una costante e continuativa esposizione alle alte temperature diminuisca l’attività dei testicoli. È dunque certamente a rischio, ad esempio, chi lavora, lo abbiamo già detto, negli alti forni, o i cuochi. Ma non dobbiamo certo temere qualche sauna o un paio di jeans attillati.

E’ chiaro che in merito a questi possibili rischi debba intervenire una legislazione specifica e che, in sé, ben poco possa fare il singolo cittadino che, per motivi professionali o altro, sia esposto a questi fattori di rischio. Ma se queste situazione debbono essere risolte nelle giusti sedi resta la possibilità (e voi attenti lettori di “da uomo a uomo” già ben lo sapete!), con l’aiuto del medico e dell’andrologo, di fare molto per prevenire o curare.

Una ultima curiosità che può lasciare un po’ stupiti: tra le molteplici causa di ridotta fertilità, l’esposizione a radiazioni e campi elettromagnetici non è stata associata in maniera significativa ad alterazioni dello sperma. Ma qui si aprirebbe il caldissimo fronte del rapporto tra telefonino e malattie e questo controverso argomento merita una puntata a se…

FRASE DEL GIORNO: “Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro…” Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Articolo 23), 1948

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Il DR. Luca Lunardini è Medico-Chirurgo, Specialista Urologo con incarico di Alta Specializzazione in Andrologia, è dirigente medico presso la Unità Operativa di Urologia della A.S.L. 12 Versilia.

Membro della società italiana degli Urologi Ospedalieri e della Società Italana di Andrologia, ha fatto parte della Commissione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Sezione Provinciale di Lucca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Il Dr. Lunardini è contattabile per qualsivoglia approfondimento via email al seguente indirizzo: [email protected]

 

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