VIAREGGIO. “Negli anni Settanta lo stabilimento balneare del Principe di Piemonte diventò pubblico perchè si riconosceva in quel tipo d’attività un pubblico interesse strettamente collegato a un ramo di economia fondamentale per la città: quello turistico. Una gestione, ma soprattutto un ruolo, che non poteva e non doveva essere solamente ricondotto alle pur importante gestione delle sdraio e degli ombrelloni”. Lo afferma in una nota la senatrice viareggina del Pd Manuela Granaiola

“I tempi cambiano e quel ragionamento, non del tutto privo di senso, probabilmente oggi non regge più. Tuttavia da allora, per mezzo secolo, veniva chiesto e regolarmente rilasciato il rinnovo della concessione stagionale. Che ora non si siano trovati tempo e modi di rilasciarla incorrendo così nei sigilli della Procura in attuazione di sequestro penale per aver occupato abusivamente un’area demaniale marittima e, in conseguenza di ciò, aver violato norme urbanistico-ambientali, fa venire veramente i brividi.

“Una domanda ancor più seria che mi pongo è questa: proprio per evitare danni d’immagine e situazioni come queste il Parlamento ha approvato le linee guida in materia di controlli, ai sensi dell’articolo 14, comma 5, del decreto 5/2012 – convertito poi nella legge 35/2012 – nelle quali sono scandite regole e principi che devono costituire la guida per ogni controllo che viene effettuato sulle imprese.

“Ebbene, dette linee guida, richiamano la proporzionalita nell’azione di controllo rapportata al rischio d’impresa e il coordinamento tra i vari soggetti che effettuano i controlli. Delineano un approccio collaborativo con le imprese sottoposte a controllo adottando una visione delle attivita’ di controllo che sia orientata, principalmente, alla effettiva tutela dell’interesse protetto, affiancando alla verifica della corrispondenza tra il fatto, il comportament,/ l’omissione dell’impresa e il dato normativo, quella della prevenzione, promozione dell’ottemperanza e informazione.

“Con quelle linee guida ci si propone cioè più cultura della legalità sostanziale. Nello specifico, per il Principe di Piemonte, in attuazione dei principi chiaramente enunciati nelle linee guida non sarebbe stato forse più conforme al pubblico interesse, anziché procedere con un sequestro penale, ‘informare’ il concessionario stagionale che, non dotandosi di concessione, sarebbe stato penalmente perseguito?

“Alla luce di queste considerazioni mi pongo poi un’ultima domanda: i competenti uffici e servizi comunali, avuta notizia dell’accertamento, avrebbero potuto rilasciare subito la concessione evitando così quel brutto danno d’immagine a Viareggio proprio alla vigilia del ponte di giugno? Presto arriverà il dissequestro, comunque troppo tardi per evitare un danno d’immagine così eclatante in un momento particolarmente difficile per la nostra città”.

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ultimo aggiornamento: 01-06-2014


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