VIAREGGIO. La storia, si sa, è fatta di corsi e ricorsi. Due anni fa, poco dopo le sue dimissioni dalla vicepresidenza della Fondazione Carnevale, Renzo Pieraccini suggeriva una personalissima ricetta per il bene di Burlamacco: tutti a casa, come recitava il titolo di un film di Luigi Comencini.

E, un paio di anni dopo, il messaggio rimane ancora quello. Anche se nel frattempo sono cambiati i volti di chi gestisce il Carnevale e, soprattutto, amministra la città: “Alla luce della riunione Comune-Fondazione di stamani in cui si è ipotizzato un primo intervento sul carnevale 2014 ad ottobre – e parliamo di un carnevale già svolto ed economicamente di successo – chiedo alla Fondazione un atto forte, una rottura con la politica e con questa amministrazione che nei fatti ha dimostrato di non essere un interlocutore serio e affidabile.

“Quest’oggi di fatto è stata annunciata la ‘morte contabile’ della Fondazione Carnevale: se non accadranno avvenimenti straordinari chiuderà il bilancio consuntivo 2014 con un buco di oltre un milione di euro, rendendo inutile ogni tentativo di salvataggio di essa. Per una volta Viareggio dimostri il suo attaccamento al Carnevale: stacchi immediatamente la spina e riparta da zero. Solo così si può pensare al carnevale 2015.

“Per i doverosi crediti che carristi e fornitori giustamente reclamano dalla Fondazione si mettano in atto le procedure previste: se oggi il Carnevale di Viareggio vive una giornata tremenda, da domani dobbiamo ripartire immediatamente. Il Comune di Viareggio dia in concessione la Cittadella a una nuova realtà organizzativa e di lì risorgiamo. Subito, però: non c’è tempo da perdere”.

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