VIAREGGIO. Dice di non comprendere “la polemica sul fatto che nella città si tenga un evento dedicato al gelato” nel giorno del quinto anniversario della strage di Viareggio. Perché “non è possibile pensare che una città intera si fermi per una intera giornata”. A parlare non è un esponente della giunta finita sotto accusa per aver dato il patrocinio al Festival del Gelato che si svolgerà (anche) il 29 giugno in Piazza Mazzini. È Alessandra Biancalana, viareggina che in quella maledetta notte di cinque anni fa ha perso il compagno Antonio Farnocchia, il padre della sua bambina.

Biancalana ha scritto una lettera indirizzata al sindaco Leonardo Betti. Una missiva nella quale sottolinea che “ognuno ha un proprio modo di elaborare il lutto: c’è chi lo fa in silenzio, chi si fa aiutare, chi preferisce esteriorizzare il proprio sentimento di dolore, chi lo spettacolarizza”. Ogni modalità, scrive Biancalana, “è legittima e va comunque rispettata, così come la scelta di chi non ha subìto il lutto, per quanto come in questo caso riguardi 32 famiglie, di non celebrarlo”.

Per questo Biancalana non comprende i motivi della polemica, “tanto più che domenica sera, quando passerà il corteo in ricordo della strage, quegli stand saranno chiusi: non è possibile pensare che una città intera si fermi per una intera giornata. Imporlo a nessuno non è giusto, né opportuno, né credo sia utile al rapporto tra le famiglie e la città”.

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