LUCCA. Da alcuni giorni il Corpo Forestale dello Stato e l’ ASL 2 –Sicurezza Alimentare- stanno controllando nell’Area Lucchese i principali mercati e rivenditori di prodotti agricoli locali; la campagna in corso è stata denominata “Cerere” dal nome dell’antica divinità romana preposta alla tutela delle messi e dei raccolti; l’operazione vuole tutelare l’agricoltura di qualità e la sicurezza del consumatore e nasce da una proficua collaborazione tra il Corpo Forestale e l’Azienda ASL 2 di Lucca, che hanno messo in comune le proprie professionalità e integrato le rispettive competenze, per fornire un servizio qualificato di sicurezza agro-alimentare.

La vendita di prodotti agricoli “a filiera corta” ha diversi pregi: valorizza l’agricoltura locale, diminuisce il consumo di carburanti e invoglia gli acquirenti al consumo dei prodotti di stagione, più adatti al nostro ambiente, dove crescono rigogliosi, con minor impiego di pesticidi e sostanze chimiche di sintesi; questa nuova tendenza di mercato può far crescere la nostra agricoltura d’eccellenza, diversificata e priva di impatto ambientale, capace di favorire la sostenibilità del sistema agro-alimentare nel suo complesso.

E’ però necessario rispettare le norme di settore, dettate dall’Unione Europea, dallo Stato e dagli Enti locali, che tutelano il prodotto agricolo certificato e la salute del consumatore; per prevenire frodi commerciali la disciplina vigente esige infatti l’etichettatura e la tracciabilità delle derrate alimentari messe in vendita, per documentarne l’esatta provenienza, e al contempo prescrive idonei requisiti igienico-sanitari sia per i prodotti agricoli che per i luoghi di smercio, a tutela degli acquirenti da possibili contaminazioni.

L’operazione “Cerere”, ancora in corso di svolgimento, sta purtroppo evidenziando che nel comprensorio lucchese le norme di settore sono poco conosciute e spesso non vengono rispettate: senza etichettatura non è però possibile verificare l’effettiva provenienza dei prodotti agricoli e si fa il gioco dei “furbetti” che vendono a caro prezzo prodotti di dubbia provenienza, spacciandoli per primizie locali di qualità; se poi anche il confezionamento di prodotti è lacunoso e i locali di smercio non rispettano le norme sanitarie, anche la salute dei consumatori può essere messa a rischio.

I pochi controlli già eseguiti hanno fatto emergere vaste sacche di irregolarità, con forte impatto sanzionatorio: ad oggi sono stati contestati 13 illeciti per un importo complessivo superiore a 20.000 Euro, con sequesto di 4 partite commerciali di prodotti agricoli privi di certificazione e sospensione temporanea di un sito commerciale non conforme.

L’operazione ha messo in evidenza anche irregolarità minori, per le quali sono stati prescritti i necessari adeguamenti tecnici e igienico-sanitari per le aree commerciali dedicate alla compra-vendita al dettaglio dei prodotti agricoli locali; con questi atti di indirizzo si è voluto collaborare al corretto sviluppo di tutta la filiera dei mercati agricoli “a Km 0”, che possono dare un contributo positivo all’agricoltura del nostro comprensorio, da valorizzare come risorsa economica, strumento di tutela dell’ambiente e significativo elemento di cultura, storia e tradizione locali.

Nessun allarmismo quindi ma solo una maggiore attenzione alle regole che disciplinano la materia, per sviluppare la filiera agricola, valorizzare le eccelenze produttive del territorio e garantire ai consumatori un rapporto fiduciario, offrendo loro prodotti alimentari di origine certificata, affidabili e sicuri.

Il Corpo Forestale dello Sato e l’ASL 2 di Lucca proseguiranno a breve la campagna intrapresa e chiedono alle associazioni di categoria di indirizzare da subito i propri iscritti, per prevenire illeciti, evitare i relativi provvedimenti di legge e tutelare al meglio un settore agricolo con ottime potenzialità di sviluppo economico ed occupazionale.

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