PISA. Era un carico di hashish destinato ad alimentare il mercato di diverse regioni italiane quello intercettato e sequestrato dalla polizia di Pisa che ha sgominato una banda di trafficanti che aveva trasportato, a bordo di uno yacht, tre tonnellate della sostanza stupefacente, con un valore stimato in circa tre milioni di euro.

La sezione narcotici della squadra mobile pisana ha arrestato cinque persone, tutte italiane, e sequestrato l’imbarcazione di oltre 20 metri, ormeggiata nel porto turistico di Marina di Pisa, e due furgoni che, per l’accusa, dovevano servire per trasportare poi la droga in giro per l’Italia. Gli arrestati, è stato spiegato, sono Paolo Varagnolo, skipper sessantenne della provincia di Venezia, con segnalazioni per stupefacenti, estorsione e ricettazione, Mauro Loconsolo, skipper di 35 anni, residente in provincia di Barletta, incensurato, ed Elvis Ballini, marinaio trentenne della provincia di Milano incensurato. Sui furgoni in attesa della droga c’erano invece Giuseppe Giove, trasportatore di 35 anni residente in provincia di Milano, gia’ conosciuto per stupefacenti e ricettazione ed Emilio Caglia ferro, trasportatore quarantenne della provincia di Napoli, incensurato.

L’indagine è nata quando un poliziotto appassionato di vela è venuto a sapere, a giugno, che alcune persone avevano noleggiato per un limitato periodo di tempo un posto ormeggio per una barca di grandi dimensioni in un piccolo rimessaggio lungo l’Arno nei pressi della foce, senza però contrattare sul prezzo. Sono state installate telecamere sulla banchina che poi hanno documentato l’attracco della barca.

E’ quindi scattato il controllo a bordo che ha portato alla scoperta di una botola, sotto il pavimento, da cui si accedeva a un vano, ricavato dopo aver modificato la struttura della sala macchine, nel quale erano nascosta la droga. Bloccati nell’occasione, dopo un breve inseguimento, anche due furgoni, notati in precedenza nell’area di rimessaggio: nel corso dell’ operazione un agente è anche caduto e si è procurato la frattura della spalla. Dalle analisi sui telefoni cellulari degli arrestati sono emersi una serie di contatti tra loro.

A bordo della barca trovato anche in funzione un abbattitore di frequenza, utilizzato normalmente dalle scorte di sicurezza e per usi militare, il cosiddetto Jammer, che inibisce le comunicazioni su diverse bande e che ha reso inutilizzabili i cellulari in un raggio di 800 metri non appena il natante si è avvicinato all’ormeggio. La polizia ha anche trovato sigarette arabe, spagnole e francese e ritiene che la droga possa essere stata introdotta in Europa dal Marocco, via Spagna, attraverso una crociera nel Mediterraneo. In corso accertamenti sulla proprietà della barca, immatricolata a Viareggio (Lucca), che potrebbe essere stata noleggiata.

(ANSA)

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ultimo aggiornamento: 04-07-2014


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