VIAREGGIO. La Lega Hockey, in relazione alle dichiarazioni rilasciate alla stampa da Davide Malagoli, “si vede costretta per l’ultima volta a rispondere alla innumerevole serie di tentativi di mistificazione della realtà dei fatti presentati.

Premesso che il signor Davide Malagoli, al pari della signora Maddalena Castello, Presidente del pool vicentino società hockey , non hanno alcun diritto di cittadinanza all’interno della Lega Nazionale Hockey.

In quanto liberi cittadini italiani, possono esprimere le loro legittime opinioni, ma tali opinioni non hanno nessuna valenza giuridica all’interno della nostra associazione, non avendo gli stessi alcun titolo.

Nonostante la mancanza di legittimazione, dal 10 gennaio 2014 hanno messo in atto azioni contro la nostra associazione, tali da provocarne un evidente danno di immagine e di conseguenza un ancor più evidente danno economico.

Tali azioni sono state raccolte in un voluminoso dossier e sottoposte all’esame dei nostri legali che hanno ricevuto l’incarico di difendere l’onorabilità e l’immagine della Lega Hockey e di tutti gli altri aventi diritto, in tutte le sedi competenti sportive e civili.

Ciò premesso, la Lega Hockey si sente in dovere di dare giusta informazione di quanto, contrariamente alle affermazioni del signor Davide Malagoli, ha fatto in merito all’ oggetto del contendere, precisando di non essersi mai sottratta, ma di aver dato risposte puntuali e precise, sia scritte che verbali, sugli argomenti e le richieste sottoposte, nel rispetto dei propri associati e dei limiti Statutari..

A far data dal 8 marzo 2014, la Lega Hockey riceve da una decina di società la richiesta di avere copia del bilancio 2012-2013, corredata da tutti i giustificativi di spesa e di entrata, ovvero riceve la richiesta non di conoscere il bilancio consuntivo e le relative relazioni afferenti, ma di procedere a una indagine ispettiva.

E’ doveroso precisare anche che tali dieci società erano le stesse che avevano sottoscritto la Lista “Presidente Malagoli, nelle precedenti elezioni degli organi della Lega Hockey nel dicembre 2013, lista uscita ampiamente battuta dal turno elettorale.

A questa richiesta la Lega Hockey risponde che la visione del bilancio consuntivo 2012-2013 non sarebbe fattibile in base alle norme che la disciplinano, e tuttavia lo stesso esame di bilancio potrà avvenire tra il richiedente e il Cda della Lega all’uopo convocato presso gli uffici della Lega, in modo tale da consentire alla società, oltre all’esame del bilancio, anche di interrogare il Cda, (composto da presidenti di società) e gli amministratori per avere più particolari informativi e tutte le spiegazioni necessarie.

La Lega Hockey comunica inoltre che non consente l’esame dei documenti contabili (giustificativi entrate-uscite) essendo a tali controlli preposto il Collegio dei revisori della Lega e perché l’associazione è tenuta al dovere di riservatezza e privacy relativa alla tutela di tutte le società che operano all’interno della lega e di tutti coloro che a vario titolo hanno operato e operano con la Lega Nazionale Hockey.

Il Cda della Lega Hockey il 12 aprile 2014 nella sua riunione delibera il calendario degli incontri con le società per far fronte alle richieste presentate e lo comunica ai richiedenti.

Per tutta risposta le società informano la Lega Hockey che non sono interessate a presentarsi in sede per l’esame del bilancio e per avere le spiegazioni del caso, ma che la Lega Hockey deve (bontà loro) recapitare alle loro sedi la intera documentazione richiesta, e minacciano, in caso contrario, ricorsi alle autorità giudiziaria e la non riassociazione alla Lega Hockey per il futuro.

La Lega Hockey, preso atto della volontà di non consultare i bilanci da parte delle società, prosegue la sua attività, sottoponendosi alle loro intimidazioni continue che sfociano in minacce presentate alla Federazione Hockey e Pattinaggio per tutto il mese di maggio 2014.

Il 7 giugno 2014 il Cda della Lega Hockey si riunisce con il Presidente della FIHP Sabatino Aracu, che informa il Cda del contenuto di una riunione che lui stesso il giorno prima aveva avuto con il gruppo di società cosidette dissidenti, e chiede alla Lega Hockey un atto distensivo in direzione della normalizzazione dei rapporti per il futuro, ovvero di procedere all’invio del bilancio consuntivo 12-13 a queste società in modo da chiudere la vertenza in atto.

Il Cda accoglie la richiesta del Presidente della FIHP e nella assemblea delle società del 8 giugno 2014 il Presidente della Lega Hockey Siegel informa le società che il Cda ha autorizzato l’invio ai richiedenti del bilancio 12-13.

Si segnala altresì che l’assemblea del 8 giugno si svolge in un clima incandescente conseguente alla pretesa del signor Davide Malagoli di assistere alla assemblea pur senza averne alcun titolo, costringendo il Presidente della Lega Hockey nel rispetto di quanto previsto dallo Statuto, ad espellere il Malagoli dall’aula, tale atto ha provocato la reazione di alcune società con conseguente ritardo di due ore dell’inizio dei lavori.

Ricordiamo inoltre che in quella assemblea la Lega Hockey non ha fatto mistero delle sue azioni, azioni che in ogni caso sono sempre state di dominio pubblico e quindi mai nascoste, dato che erano reperibili sul sito web della Lega Hockey da parte di tutti gli associati nella sezione riservata ai soli soci.

A seguire, in data 17 giugno 2014 la Lega spedisce ai richiedenti, come concordato col Presidente FIHP, il bilancio consuntivo 12-13.

Il 20 giugno 2014 la Lega Hockey riceve una diffida legale da uno studio legale di Bassano del Grappa a presentare bilanci 12-13 e 11-12, giustificativi entrata e uscita – movimenti bancari – estratti conto bancari con minaccia di adire l’autorità giudiziaria.

Tale diffida risulta sottoscritta dalle società che avevano rifiutato di prendere visione dei bilanci in lega.

In 2 luglio 2014 la FIHP, in un drammatico confronto col Presidente della Lega, comunica la decisione di far approvare dal Settore Tecnico l’indomani norme che prevedono la estromissione delle quote associative dalla Lega Hockey, avocandole direttamente a FIHP con la domanda di iscrizione ai campionati, e quindi privando e in via immediata la Lega Hockey di entrate economiche, salvo realizzare successivamente accordi con la FIHP per l’invio di contributi per l’organizzazione dei campionati, accordi tutti da definire.

All’atto pratico e nell’immediato la Lega Hockey si trovava e si trova senza entrate economiche . Lo stesso giorno alle ore 17.30 arriva una seconda diffida dallo studio legale di Bassano che intima entro la settimana in corso di presentare i documenti richiesti.

Diversamente procederà agli atti previsti dal ricorso al tribunale civile.

Il resto è cosa nota il Cda non accetta questo stato di cose e assume le decisioni che ha assunto, il Cda non acconsentirà mai alla pubblicazione degli atti contabili, sia per le intimazioni ricevute da altre società facenti parte della lega che non condividono che i loro rapporti con la lega siano resi pubblici, sia per la obbligatoria tutela di riservatezza che la Lega deve esercitare nei confronti di tutti i soggetti che hanno operato e che operano nei confronti della Lega Hockey.

Questa è la realtà dei fatti, altro che negare la visione, altro che scaricare responsabilità, la Lega Hockey non scarica nessuna responsabilità, ha avuto il pudore e il buon gusto di non mettere in pubblico ogni e qualsiasi cosa, ma data la evidente malafede con la quale è stata gestita la vicenda da parte di chi aspirava a governare la Lega Hockey, siamo costretti a rispondere con le stesse modalità pubbliche, supportati da tutti i documenti necessari.

Infine premono due risposte

La Lega Hockey non ha fondi, la Lega Hockey dispone del fondo di accantonamento delle indennità di fine contratto del Segretario Generale quindi dispone di soldi non di sua proprietà. Per fare fronte alla assenza di entrate immediate, non più previste, e agli impegni legali necessari per la tutela e la richiesta dei danni, la Lega Hockey ha chiesto al Segretario Generale la disponibilità a utilizzare i fondi accantonati per la sua quiescenza.

Il Segretario Generale ha acconsentito all’utilizzo, senza alcuna garanzia allo stato attuale di recupero, ma rendendosi disponibile alla sopravvivenza della associazione con quei fondi.

Altro che, Signor Malagoli, utilizzare i soldi delle società per pagare avvocati.

L’altra questione riguarda Trissino:

L’atleta Marc Pallares a oggi non è cittadino italiano e quindi ha giocato come straniero nel nostro campionato 2013-14 e Trissino non ha pagato la tassa stranieri.

Chi lo dice che non è italiano?

Il Trissino stesso che il 1 luglio 2014 ci ha recapitato la risposta dell’ufficio immigrazione del Viminale, confermante che la pratica per l’ottenimento della cittadinanza italiana era ancora alla firma del Ministro, successivamente sara’ trasmessa alla prefettura di Vicenza che dovrà procedere a convocare il Pallares per il giuramento previsto dalla legge.

Solo successivamente a tutti questi adempimenti di legge, otterrà la cittadinanza italiana.

Questa è la verità dei fatti, verità non della Lega ma di tutte le società che hanno deciso di farne parte e si sono impegnate per potersi costruire il futuro della loro disciplina.

Tutto il resto sono chiacchiere senza fondamento, alimentate da una minoranza di società che si rifiuta di riconoscere il valore democratico rappresentato dalla grande maggioranza delle società che sono la Lega stessa.

Cosi chiarite le questioni il Cda della Lega riconferma tutto quanto deliberato il 5 luglio 2014, ivi compreso l’avvio delle pratiche di risarcimento dei danni a carico dei responsabili di questa situazione”.

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ultimo aggiornamento: 11-07-2014


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