Le sue dimissioni erano nell’ara già da alcuni mesi e, nell’ambiente carnevalaro, si sapeva che sarebbero arrivate all’indomani della sfilata del Carnevale estivo. E così è stato: da oggi Luca Bonuccelli non è più consigliere d’indirizzo della Fondazione Carnevale.

Palazzo delle Muse perde così un’altra pedina dopo l’uscita di scena di Tiziano Nicoletti dall’ufficio di presidenza e di Lorenzo Mazza dal cda. E si tratta di una perdita significativa. Perché Bonuccelli è stato l’ideatore della manifestazione di apertura del 2007, per anni ha condotto il Festival di Burlamacco e fa parte del movimento I Carnevalari.

“Ho deciso di chiudere qua la mia esperienza in Fondazione Carnevale dopo aver vissuto un anno pieno di emozioni, intenso ed esaltante per i grandi risultati raccolti”, scrive Bonuccelli in una lunga lettera. “In questa mia breve esperienza come consigliere d’indirizzo sotto la presidenza di Stefano Pasquinucci ho avuto la possibilità di capire quanto la nostra manifestazione sia riconosciuta e apprezzata dentro e fuori i confini nazionali, qualcosa che deve farci riflettere tutti, soprattutto quando ci domandiamo se sia ancora giusto finanziare un evento di questa portata. Viareggio è il Carnevale e il Carnevale è Viareggio: un binomio imprescindibile.

“Una manifestazione che rappresenta l’anima stessa di una città e che in futuro, ma soprattutto nell’immediato, dovrà essere preservata e difesa a qualsiasi costo, pena l’annientamento della nostra identità comunitaria e di un indotto economico difficilmente raggiungibile nei mesi invernali.

“Sì perché il Carnevale non è solo divertimento, è anche cultura, lavoro, una filiera dedicata che si mette in moto dai primi mesi invernali, producendo ricchezza per le aziende ed il comparto economico e turistico. Cosa sarebbe la nostra città senza il Carnevale? Cosa sarebbe Viareggio, già vittima di una profonda crisi turistica e legata alle ultime vicende di dissesto amministrativo, senza questo polmone che ogni anno riesce a dare un’incredibile visibilità mediatica e a portare ricchezza alle nostre strutture ricettive?

“La Notte delle Maschere, ultimo evento di cui mi sono occupato personalmente e in cui ho creduto fortemente, ha evidenziato che esiste una Viareggio attiva: una città che crede nelle potenzialità e nello sviluppo ulteriore del nostro Carnevale. Ci crede perché proprio in questo particolare momento di difficoltà, possiamo e dobbiamo investire nella nostra cultura, nelle nostre tradizioni identitarie.

(Agenzia Foto Video)
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“Da parte mia, l’impegno e la volontà nel difendere questi valori non sono mai mancati. Purtroppo, però, un anno vissuto intensamente si è fatto fin troppo sentire e oggi ho deciso di fare un passo indietro. Lavorare per il Carnevale ad alti livelli è davvero una bellissima esperienza, ma molto spesso ti lascia senza energie, senza quella irreprensibile voglia di far qualcosa per la tua città, di dare il tuo piccolo contributo alla macchina organizzativa.

“Il lavoro è stato tanto, enorme, fin dall’inizio: dai primi incontri con la cittadinanza, alla gestione delle richieste di partecipazione dei gruppi di artisti e complessi musicali che ogni anno chiedono di poter venire nella nostra città. L’organizzazione degli eventi, la programmazione del calendario, la gestione e l’accoglienza delle delegazioni in visita a Viareggio: mille è più sfaccettature che alla lunga mi hanno impegnato al massimo e che, complice anche una mia personale assunzione di ruoli e decisioni che non erano nei miei compiti, hanno maturato in me la voglia di chiudere qua la mia esperienza.

“Ritrovarsi molto spesso da solo a gestire questa complessa macchina, ha avuto, su di me, la conseguenza di un indebolimento fisico e mentale fin troppo forte, legato soprattutto anche alla mia “passionalità” nell’affrontare le questioni carnevalesche. Ho voluto però, in tutta franchezza, supportare questa Fondazione, di cui sono orgoglioso di aver fatto parte, in questo difficile periodo che a portato al blocco dei finanziamenti del Carnevale 2014, lavorando per dimostrare quanto sia importante credere nelle eccellenze artistiche della nostra Viareggio per uscire da questo periodo di crisi.

“Ho supportato in questi mesi i volontari, le maschere, le tante persone che hanno voluto dimostrare, dal basso, quanto la nostra città sia legata al Carnevale: l’ho fatto perché era giusto farlo, da rappresentante di un’istituzione ma soprattutto da semplice carnevalaro. Adesso però è giusto fermarsi, lasciare spazio a chi meglio di me può portare avanti queste battaglie.

“In cuor mio porterò sempre i bellissimi ricordi raccolti in questo anno vissuto nella ‘stanza dei bottoni’, ma il mio impegno per il Carnevale non si fermerà qui: continuerà ritornando nelle vesti, a me fin troppo care, di volontario carnevalaro, in mezzo a quei tanti ragazzi e ragazze, futuro e speranza del nostro Carnevale.

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