VIAREGGIO. Che la giunta Betti non avesse i numeri per vedere approvata questa mattina la delibera sul regolamento Iuc e sulla Tasi si sapeva. O, quantomeno, era nell’aria. Nessuno poteva invece immaginare che il consiglio comunale sarebbe stato sospeso in mancanza del numero legale di consiglieri. E che alla fine la maggioranza sarebbe rimasta con appena 10 – dieci! – esponenti.

Inizialmente Betti può contare su una squadra di calcio: sugli scranni della maggioranza si presentano in 11, con le defezioni di Madrigali e Bozzoli di Sel, usciti ufficialmente dalla coalizione lo scorso febbraio, e soprattutto con quelle di Mei e Zappelli del Pd. Vuoti anche i banchi dell’opposizione. E, come nelle partite in cui c’è da recuperare un gol di svantaggio, Betti deve pure fare i conti con l’assenza di Vannucchi, presidente del consiglio comunale.

Nella mattinata plumbea non sono mancati tensioni, litigi e anche colpi di scena. Durante una sospensione del dibattito, durata oltre mezz’ora, le conversazioni tra i consiglieri vengono interrotte dalle sirene di un’ambulanza: un uomo che da tempo dimora sotto il municipio in attesa di aiuti da parte dell’amministrazione si è tagliuzzato il braccio sinistro.

Terminato il time-out è il sindaco Leonardo Betti a prendere la parola. Un Betti diverso rispetto a quello intervenuto nel consiglio comunale sul bilancio consuntivo 2013: se in quella circostanza aveva parlato di “bomba scoppiata”, di “situazione drammatica” e il giorno successivo si era affidato all’hashtag #andiamoavanti (ma quando la finiranno di scimmiottare il premier Renzi?) per annunciare che avrebbe dichiarato il dissesto, adesso si rivolge alle forze politiche sottolineando che “stiamo cercando di riportare il bilancio in equilibrio” e che “è mio obbligo tentare di salvare la città: personalmente ci credo”.

Lo interrompe Alessandro Santini, consigliere di Forza Italia, entrato in aula per parlare a nome delle opposizioni. “Questa è una buffonata, manga il numero legale”, tuona l’ex presidente della Fondazione Carnevale, che ha provveduto ad avvisare carabinieri e Prefettura per “porre fine a questa sceneggiata”. E chiama in causa Antonio Salonia, nuovo segretario generale che ha preso il posto del dimissionario Petruzzi.

Seguono una seconda sospensione e una successiva ripresa del dibattito. Con Matteo Martini, capogruppo del Pd, che afferma che “il consiglio comunale è valido, secondo il comma 1 dell’articolo 44 del Regolamento, con un terzo dei presenti: è tutto legale”. Betti raccoglie l’assist e prosegue il suo appello. Alla manovra partecipa anche Luca Brocchini, consigliere del Pd. Che spiazza l’assemblea con una giocata inattesa: “Data la situazione delicata sarebbe necessario prendere atto dell’insufficienza di questa maggioranza e azzerare tutto”.

Il consiglio prosegue nell’aula deserta, fino a quando ci si rende conto che effettivamente mancano i numeri per arrivare fino in fondo. Già, perché nel frattempo ha abbandonato l’aula anche Bobo Genick, battitore libero del Pd contrariato da questo stravolgimento delle regole. Tutto sospeso, come in una sfida di calcio in cui una squadra rimane senza il numero minimo di giocatori. Seguiranno le dichiarazioni del post-partita delle opposizioni nella sala Ghilarducci.

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ultimo aggiornamento: 10-09-2014


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