CARRARA. CarraraFiere ha ospitato, nell’ambito di 4x4Fest il secondo Camel Trophy Meeting, promosso dalla rivista QuattroXQuattro e moderato dal direttore Francesco Fatichenti. Un viaggio nella memoria, documentato da eccezionali filmati originali, che permesso di ripercorrere, con dovizia di particolari anche inediti, la storia della più dura competizione internazionale organizzata nel 1980 dalla R.J. Reynolds Tobacco per promuovere un viaggio in Brasile (Transamazzonica) riservato a soli tre equipaggi (a bordo di Jeep) senza prevedere l’immensa eco mediatica che ne sarebbe scaturita. Non a caso la CAMEL decise, l’anno seguente, di riproporre il viaggio a cinque equipaggi tedeschi, questa volta a Sumatra, a bordo di Range Rover 3 porte benzina.

Fu dunque nel 1981 che Land Rover entrò ufficialmente nella competizione come partner e vi rimase fino al 1999, dopo che, dal ’97, la formula cambiò radicalmente, con l’introduzione di numerose prove speciali a carattere multidisciplinare (guida, kayak, orientamento),eliminando i percorsi particolarmente duri. Dal 1982 l’iscrizione fu aperta ad equipaggi provenienti da tutto il mondo e proprio quell’anno, in Papua Nuova Guinea, fu l’equipaggio italiano di Cesare Giraudo e Giuliano Giongo, a vincerla. Dal 1984, anno del ritorno in Brasile, il regolamento aprì a due equipaggi per ciascuna nazione partecipante. A CarraraFiere si sono alternati gli amarcord di tanti piloti  di equipaggi italiani che ai tempi superarono le durissime selezioni (in Italia da 40.000 candidati ne uscivano 6 e di questi solo 2 equipaggi venivano confermati solo a pochi giorni dalla partenza) a partire da Sandro Damiani, che nel 1984 partecipò alla gara e, negli anni successivi, in qualità di medico ufficiale, riuscì a partecipare ad altre edizioni, aggirando il regolamento che imponeva una sola partecipazione al Camel Trophy. Attraverso tanti racconti emozionanti, anche toccanti, con tanto spirito di gruppo e di solidarietà anche se non sempre di correttezza, come avvenne nel Borneo nel 1985 quando l’equipaggio di Stefano Gasi si svegliò un mattino con due pneumatici sostituiti di nascosto nella notte da colleghi stranieri che avevano subito un incidente.

Dall’incontro e dalle testimonianze dei protagonisti è emerso lo spirito che animava queste imprese: l’adrenalina pura, il mettersi continuamente in gioco in situazioni estreme senza dimenticare il contesto e l’unicità (rispetto alle competizioni internazionali nate e cresciute in seguito) di una sfida consumata a bordo di vetture di serie, con pochissimi accessori autorizzati, come il roll-bar introdotto dopo che nel 1984 alcuni capottamenti compromisero l’incolumità dei mezzi e dei piloti.

In Fiera si possono ammirare due Land Rover gialle (nella foto) reduci da edizioni storiche che nel pomeriggio hanno percorso un giro della pista interna emozionando il pubblico della manifestazione.

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ultimo aggiornamento: 12-10-2014


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