Cira Antignano: “Madri, continuate a lottare come ho fatto io per Daniele”

VIAREGGIO. Non si arrende Cira Antignano, la madre di Daniele Franceschi, il giovane viareggino morto nel carcere di Grasse in Francia il 25 agosto 2010. E una volta tornata a casa lancia un appello affinché tutte le mamme che hanno dei figli in carcere “continuino a lottare” perché episodi come quelli capitati a suo figlio non si verifichino mai più.
“La condanna per il medico e l’infermiera francesi del carcere sono state lievi, rispetto a quello che avrebbero meritato, non faranno neppure un giorno in carcere e quello che spero è che non mettano piede in un carcere, perché hanno dimostrato di non avere una coscienza. I giudici francesi devono convincersi che rivoglio gli organi di Daniele e tornerò in Francia per questo. Me li hanno promessi, perché non li hanno ancora restituiti? Lotterò fino in fondo per averli, questo lo devono sapere”.
La città di Viareggio le è stata vicina durante questi quattro anni. “Ringrazio tutti coloro che sono venuti anche in Francia e chi in questi anni mi ha aiutato e mi è stato vicino lottando per dare giustizia a Daniele. Il fatto che anche se con una pena minima siano stati riconosciuti due colpevoli è un fatto importante, specialmente per un Paese come la Francia, ma andrò avanti fino a quando non torneranno a Viareggio gli organi di Daniele”.

 

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