VIAREGGIO. La loro presenza non poteva assolutamente passare inosservata, non fosse altro per i continui rulli di tamburo, i cori intonati a squarciagola e i vistosissimi fumogeni che hanno acceso: il derby di ieri tra Viareggio e Pietrasanta, oltre a certificare una prima fuga delle zebre in cima alla classifica del Girone A di Eccellenza, ha sancito anche il ritorno dei tifosi più vivaci.

Ma sì, pronunciamola pure la parola “scomoda”: si sono rivisti i vecchi ultras. Quelli che una volta facevano della gradinata dello stadio dei Pini un oceano di bandiere bianche e nere e che ora occupano uno spicchio della tribuna laterale in attesa che la loro vecchia “casa” venga sistemata.

Con le dovute proporzioni, ieri pomeriggio sembrava di essere in un qualsiasi stadio della Grecia o della Turchia anziché a Viareggio. Parliamo di paesi rinomati per il calore delle loro tifoserie, per la spettacolarità delle loro coreografie ma, purtroppo, anche per gli atti di violenza tutt’altro che rari. Gli ultras viareggini, invece, si sono limitati ad accendere torce arancioni e bianche, a qualche coro “d’antan” e a sostenere garbatamente ma con veemenza i loro beniamini. Un tifo sano, di quelli che vorremmo vedere sempre.

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ultimo aggiornamento: 01-12-2014


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