VIAREGGIO. “La fiaccolata della legalità dello scorso 14 novembre, alla quale l’Anpi ha dato la sua adesione, è stata l’ennesima prova della passione civile dei viareggini e della loro sensibilità per il destino della loro città”. Lo scrive in una nota la sezione di Viareggio dell’Anpi.

“Altre prove di passione civile sono state la manifestazione dei ‘carrettini’ con la nascita di un comitato per la difesa del diritto all’istruzione, le iniziative per la difesa della piscina comunale e quelle degli operai dei cantieri navali contro il degrado della città. Viareggio vive il momento più drammatico della sua storia dopo la Liberazione: a distanza di settanta anni, si ripropone la necessità di una sua vera e propria ricostruzione su basi democratiche ed antifasciste.

“Le ripetute crisi amministrative, il dissesto economico e finanziario, il commissariamento economico e quello politico, la situazione fuori controllo delle partecipate, il commissariamento della Fondazione Carnevale, le difficoltà economiche del Pucciniano, la liquidazione della Viareggio Porto, gli sprechi, gli abusi e le illegalità su cui si dovrà fare completa chiarezza, hanno messo in ginocchio la città. E hanno dato il colpo di grazia ad una situazione economica già gravemente compromessa dalla crisi globale e nazionale – con contraccolpi drammatici su tutte le attività produttive, a partire dalla cantieristica – e ad una situazione sociale di profonda emergenza – sfratti, attività commerciali che chiudono, servizi sociali al collasso, fuga delle iniziative sportive e culturali che hanno caratterizzato la città, aumento delle tariffe scolastiche, mensa, pulmino e rette varie.

Fiom corteo in Versilia“Il degrado del tessuto civile ha evidenziato inoltre gravissime criticità nella sicurezza dei cittadini, criminalità diffusa, problematiche relative all’immigrazione e all’accoglienza.

“La crisi che scuote la città pone urgentemente alla nostra attenzione la necessità di una mobilitazione democratica: la democrazia è esercizio quotidiano di partecipazione o non è democrazia. La crisi mette in evidenza i guasti dell’apatia, della rassegnazione, dell’adesione a facili e superficiali ricette, anche suggerendo che la salvezza non può venire dall’opera taumaturgica di pur inappuntabili e capaci commissari, ma da un ripristino della vita democratica della città. È necessario dunque che i segnali di risveglio e di partecipazione non rimangano mobilitazioni fine a se stesse, che la città ritrovi le occasioni per ritrovarsi, per interrogarsi sulla sua identità, per darsi obiettivi condivisi.

“Dialettica e partecipazione sono le due gambe imprescindibili su cui dovrà marciare qualsiasi forma di ripresa della città, sapendo coniugare l’operato delle istituzioni (luoghi spesso vuoti, sempre più sclerotizzate e viste ai più come centri di nomenclatura e di potere), dei comitati e dei movimenti, creando punti di incontro e di mediazione attraverso i saperi e le competenze diffuse che oggi costituiscono punti cardini per ridare linfa vitale alla democrazia, alla partecipazione cittadina e agli spazi pubblici.

“Intraprendere -soprattutto- un percorso di soluzione ai problemi, condiviso, facendo della partecipazione, della sperimentazione e della trasparenza baluardi fondamentali. In sintesi, riprendersi in mano le leve democratiche nella gestione delle diverse ‘emergenze’, rifondando la città su nuove basi, chiare, solide, trasparenti e condivise e vivere la crisi come un’opportunità.

Fiom corteo in Versilia“Nello stesso tempo dobbiamo porre attenzione a che non venga scelto di percorrere strade populiste antidemocratiche se non proprio fasciste nei confronti per esempio delle problematiche della sicurezza, dell’immigrazione e dell’accoglienza. La richiesta di misure ‘forti’, dell’uso dell’esercito o, peggio, di ronde ci fa balenare tristi scenari che vorremmo restassero per sempre relegati nella angolo buio della storia del novecento.

“Per questo l’Anpi, coerentemente con la sua storia e i suoi valori che sono a fondamento della nostra Repubblica, ricordando le battaglie combattute per la salvezza dei valori costituzionali, si propone ai cittadini, alle associazioni, ai movimenti, ai comitati, ai sindacati, ai partiti, come luogo morale e fisico per incontrarsi e dibattere. Organizzeremo per questo, anche in vista delle prossime elezioni amministrative, pubblici incontri, a livello cittadino, come occasioni di confronto e di crescita per tutti, dedicati ai temi più scottanti: la crisi lavorativa e occupazionale, la crisi dei diritti e del tessuto sociale, la crisi amministrativa.

“Non vogliamo allestire tavoli per la mediazione tra i partiti politici, né tanto meno fare nomi di candidati a sindaco o stilare programmi di governo. Il nostro sarà uno spazio neutro, nel senso che non si vi sarà rappresentata nessuna particolare opzione politica.

“Inviteremo i partiti e i movimenti politici a non venire a raccontare favole di intenti programmatici o a fare rivendicazioni sterili: va ricreato un connettivo, un livello di coscienza civile dove il singolo partito non pensi solo a se stesso e alla sua autoreferenzialità ma all’intera città. Devono fare un passo indietro sul piano delle rivendicazioni e uno in avanti invece sul tema della comune lotta contro la crisi, la corruzione, l’illegalità. Saremo intransigenti circa aspetti di illegalità e inconsapevolezza del ruolo che si va a ricoprire.

“Vogliamo mettere a disposizione della cittadinanza uno spazio denso di valori e significati, facendo la nostra parte per un rilancio della discussione sulla città, favorendo la cooperazione tra le forze democratiche ed antifasciste, mobilitando partiti, movimenti, comitati, sindacati, associazioni e organizzazioni locali, singoli individui, in una sfida di partecipazione democratica all’altezza dei problemi che incombono”.

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ultimo aggiornamento: 13-01-2015


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