VERSILIA. Con voce pacata, ma ferma e inflessibile, i Sindaci della Versilia si sono dichiarati “a fianco dei lavoratori e dell’industria del marmo, pronti anche a scendere in piazza per protestare contro il Piano Paesaggistico se lo stesso non dovesse essere debitamente modificato per il bene delle comunità, il rispetto della storia, dell’identità sociale e culturale di interi comuni che dall’estrazione e dalla lavorazione del marmo traggono il loro sostegno”.

La realtà, finora sempre negata dalla Regione, che vedrà la chiusura di molte imprese allo scadere delle autorizzazioni in corso, è riconosciuta all’unanimità anche dai Sindaci. La negazione del ruolo e delle competenze dei Comuni spinge i Primi cittadini a forti preoccupazioni. Il solo Comune di Minucciano a fronte di 2000 abitanti vedrebbe 400 persone senza sostentamento, un dato allarmante e sconcertante. “La decapitazione di un’intera società, ma non stupisce, poiché nel PIT non si parla mai né di lavoro, né di famiglie”, conclude amareggiato il Sindaco Nicola Poli.

“Il Pit disconosce la civiltà delle Alpi Apuane, è tutto falsato da menti solo ideologiche, nella stessa Regione, nelle stesse montagne, verranno applicate regole diverse, senza alcuna tutela, contro ogni logica” dichiara il sindaco di Seravezza Ettore Neri. “Qui le risorse sono viste come criticità”, aggiunge Neri, “il PIT a tutti gli effetti per come è oggi è un riflesso ottuso”.

“Il Piano Paesaggistico è pericoloso, insidioso, subdolo in diverse parti, è un attacco culturale al nostro sistema, una sequenza di attacchi che il territorio subisce. Ma noi ci saremo per evitare il disastro.” Dichiarano in unica voce i Sindaci Maurizio Verona, Ettore Neri, Nicola Poli e Mario Puglia, che si sono riuniti in un Consiglio Comunale congiunto ieri, 29 gennaio a Cardoso, al fine di presentare una mozione al Consiglio Regionale della Toscana e per manifestare la non condivisione su alcuni aspetti di grande importanza del deliberato.

Ciò che preoccupa i Primi cittadini è il giudizio generalizzato sulla trasformazione del territorio come fattore negativo e da combattere, e non si consideri, invece, che il paesaggio è il risultato anche della capacità culturale e lavorativa espressa dalle comunità, ed è il risultato di processi storici in cui le strutture sociali ed economiche interagiscono con le risorse del territorio, nonché la rappresentazione della capacità culturale espressa dalle comunità.

La difesa della bellezza della Toscana è, senza dubbio, una delle condizioni necessarie del futuro sviluppo economico e sociale della nostra Regione ma non può rappresentare, da sola, una strategia, nel testo rilasciato dalla Giunta regionale, una sottovalutazione e un disconoscimento dell’esistenza centenaria sulle Apuane del “Paesaggio del Marmo”. Qui l’escavazione del marmo da secoli costituisce il tratto identitario fondante e la risorsa economica principale; qui l’escavazione e la lavorazione del marmo hanno caratterizzato la cultura, le tradizioni e condizionato le vicende storiche e lo sviluppo sociale. Comunità intere, in questo territorio, si sono riconosciute e si riconoscono nel paesaggio del marmo, nella topografia delle cave, nella figura mitica del cavatore, che quel paesaggio ha modellato con forza e ingegno durante i secoli.

E’ un Piano Paesaggistico che, di fatto, sottrae ai Comuni la titolarità della pianificazione all’interno dei Piani Attuativi, e dove si riscontra anche una normativa eccessiva, rigida, e di difficile gestione sulle cave attive. Un irrigidimento che considera alla stessa stregua le “nuove cave” e gli ampliamenti di cave attive, da cui emerge con evidenza la volontà di blindare, a livello regionale, il tema delle cave dismesse da più di venti anni: un criterio questo che rischia di impedire, ad una lettura puntuale e precisa di ogni singolo caso, le possibilità reali di riordinare, con interventi di asportazione degli inerti rimasti, aree oggi compromesse e impedisce, al tempo stesso, ogni possibilità futura di attingere a risorse che potrebbero, nel tempo, tornare ad essere strategiche.

I Consigli Comunali congiunti di Stazzema, Seravezza, Minucciano e Vagli contestano e rifiutano il fatto che, mediante l’irrigidimento delle prescrizioni contenute nelle Schede di ambito, negli Abachi, nella Disciplina di Piano e nella Disciplina dei Beni Paesaggistici si sia voluto sottrarre ai Piani attuativi comunali la possibilità di approfondire al dettaglio tutti gli aspetti e tutte le conoscenze necessarie e utili a produrre una pianificazione capace di una concertazione al rialzo per il bene del territorio e delle comunità e si rivolgono al Consiglio Regionale della Toscana affinché, nelle Commissioni competenti e nel dibattito consiliare, si proceda ad una revisione completa del testo proposto e dei suoi allegati, in modo tale da consentire la prosecuzione delle attività estrattive nelle aree Contigue del Parco delle Alpi Apuane secondo criteri di sostenibilità, rispetto del paesaggio e dell’ambiente e nell’ambito di un sistema produttivo orientato sulla filiera locale e sulla creazione di valore aggiunto mediante la trasformazione di marmi di alta qualità in prodotti del manifatturiero di pregio italiano.

Tutte le preoccupazioni espresse dal Coordinamento delle Imprese Lapidee da un anno a questa parte sono, perciò, condivise dagli Amministratori del territorio, a riprova del fatto che, il grido di dolore, finora inascoltato dall’amministrazione regionale, non rappresenta, come ha più volte dichiarato l’Assessore Anna Marson un “fatto privato”, ma è la difesa di un territorio, del suo benessere economico.

Gli imprenditori hanno dimostrato in questa battaglia che dura da più di un anno un forte senso civico, e la volontà di tenere unite e far prosperare con il lavoro le proprie comunità.

“Siamo con voi”, si è concluso così il Consiglio Comunale congiunto, che ha visto una sala piena di lavoratori preoccupati per il loro futuro ma rincuorati dalle espressioni di vicinanza e di sostegno dei loro Sindaci.

 

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ultimo aggiornamento: 30-01-2015


“Il Piano Paesaggistico della Giunta Toscana intacca la storia dei nostri territori”

Cinema Insieme al Palazzo della Cultura di Cardoso