VIAREGGIO. “Il preannunciato sgombero del campo rom ‘abusivo’ si prefigura come l’ennesima azione di forza che, verosimilmente, non andrà a risolvere un problema ma anzi ne creerà di ulteriori”. Lo scrive il consiglio direttivo della onlus Berretti Bianchi di Viareggio in una nota.

“Ci preoccupa la sorte dei minori che saranno coinvolti, in modo particolare di coloro che frequentano la scuola e che in questo modo si vedranno negato un diritto sancito dalla Costituzione e dalla Dichiarazione dei Diritti umani. Mentre da una parte sono state ignorate le nostre ripetute richieste di incontro con il commissario prefettizio Valerio Massimo Romeo e con il responsabile dei servizi sociali, mentre ancora non è stato sostituito il container distrutto da un incendio il 9 gennaio scorso nel campo comunale, dall’altra si preferisce procedere con i soliti metodi già sperimentati in passato e che si sono risolti con un inutile dispendio di risorse.

“Vogliamo ricordare che il campo rom è stato collocato in quel luogo dal Comune di Viareggio, che le amministrazioni che si sono succedute, di destra e di sinistra, non sono state capaci di elaborare un minimo progetto di inserimento, che la politica viareggina ha lasciato a se stesso il campo autorizzato e quello abusivo salvo poi, come in questa occasione, avere la brillante idea di organizzare uno sgombero che comporterà nuova emarginazione e nuovi disagi che ricadranno su tutta la comunità.

“Il metodo, poi, con cui è stato preannunciato ai diretti interessati ci lascia perplessi: affiggere un foglio alla porta di una roulotte vuol dire notificare l’esecuzione di uno sgombero? Dare sei giorni di tempo per trovare un’alternativa di ricovero rientra nella metodologia prevista per gli sgomberi? Si è pensato dove andranno le famiglie sgomberate?

“Chiediamo con forza che si tenga conto dei minori, della loro integrità e del loro diritto a continuare a frequentare la scuola, diritto che nella stragrande maggioranza dei casi gli sgomberi mettono in discussione. Chiediamo con altrettanta forza che non si continui a trattare con sufficienza la questione rom negando la possibilità di inserimento e che si predisponga nell’immediato un tavolo allargato di discussione nel quale il volontariato possa portare il proprio contributo e dove si dia finalmente avvio alla Strategia di Inclusione di rom, sinti e caminanti”.

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ultimo aggiornamento: 16-03-2015


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