SERAVEZZA. L’Unione dei Comuni della Versilia si è dotata, nel 2013, grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, di uno strumento di pianificazione e programmazione denominato “Versilia 2020”.

Questo testo rappresenta molto di più di una base di partenza anche in vista della gestione del settennato (2014-2020) dei Fondi Europei.

I documenti approvati dall’Unione dei Comuni della Versilia possono costituire la solida ossatura per la realizzazione di un vero e proprio Piano di sviluppo socio Economico della Versilia e un modello di pianificazione e di azione capace di far emergere una visione unitaria del nostro territorio; una visione così forte da poter sostenere politiche di marketing territoriale.

Agire nell’ottica di “Versilia 2020” significa, come bene afferma il documento dell’Unione dei Comuni della Versilia “concentrarsi sulle sfide strutturali di lungo termine, in particolare nell’intento di affrontare i grandi problemi che ci sovrastano: il cambiamento climatico, i problemi energetici, la salute, la tutela dei consumatori, l’invecchiamento demografico, le questioni legate alle nuove abilità ed alle conoscenze. Vista la situazione economica, il ridimensionamento dei budget degli Enti Locali, e le problematiche sociali che ci troviamo ad affrontare, è chiaro che la strategia di sviluppo della Versilia dovrà vertere su riforme strutturali in grado di promuovere l’integrazione tra fonti di finanziamento e l’innovazione quale veicolo di sviluppo economico e sociale. E’ fondamentale sostenere lo sviluppo di un modello di programmazione “innovativo”, una strategia per fare emergere quelle priorità d’intervento in grado di attivare un reale effetto moltiplicatore, promuovere le collaborazioni tra pubblico e privato, sostenere le sinergie tra impresa ed università, ed accompagnare la modernizzazione delle amministrazioni comunali.”

Quello che, da adesso, gli Enti pubblici devono fare è agire concretamente perché questa corretta impostazione venga riempita di contenuti concreti e solidi.

Per fare ciò si deve, necessariamente, coinvolgere tutti i portatori d’interesse attivi sul nostro territorio: imprese, lavoratori, corpi intermedi, associazioni, comitati, intellettuali, studiosi, cittadine e cittadini devono essere chiamati a partecipare direttamente al processo di costruzione dell’identità unitaria versiliese, alla valorizzazione delle nostre immense potenzialità e alla formazione della nostra idea per il nostro futuro.

La modernizzazione della govenance territoriale o, per meglio dire, l’Open Government della Toscana e, nello specifico, della lucchesia e della Versilia dei prossimi anni dovrà sperimentare un modello di amministrazione attraverso il quale i processi decisionali consolidati andranno ad integrarsi con le opinioni dei cittadini amministrati.

L’uscita dalla crisi e la creazione di nuove strategie e di nuovi modelli di benessere dovranno essere affrontate in modo integrato e globale, ascoltando e coinvolgendo tutti i protagonisti del territorio, puntando ad uno sviluppo territoriale coerente e ad un uso efficiente delle risorse.

Per la Versilia gli amministratori locali dovranno agire per la realizzazione di interventi di livello sovracomunale concepiti nell’ottica della “Città della Versilia” che già oggi è, nella realtà, un unico sistema urbano dai confini allargati.

Trovo significativo, in questa sede, riportare che un recente studio dell’Istituto Sant’Anna che analizza le potenzialità per la nascita di un nuovo sistema economico in Toscana, ha suddiviso la nostra regione nelle tre aree vaste e ha proposto per la Toscana nord occidentale un piano strategico ambizioso e affascinante: servizi per la Salute dei cittadini mediante nuove tecnologie (incluse robotica e telemedicina); programma sulla vita indipendente della popolazione anziana (Ambient Assisted

Living e Smart Communities); realizzazione di una potente Infrastruttura Digitale e di supporti per il 3D Printing/Digital Manufacturing; applicazioni per la Circular Economy (programma di zero rifiuti e smart grid); rilancio della cantieristica e della nautica toscana; creazione di un sistema di eccellenza per il monitoraggio locale e remoto per la prevenzione dai disastri ambientali incipienti (terremoti, smottamenti, alluvioni, incendi, ecc.); attuazione di un grande piano di riqualificazione edilizia, senza consumo di territorio; riordino della logistica portuale e aeroportuale; utilizzo delle nuove tecnologie per un miglioramento sostanziale dell’agricoltura e della piscicoltura; sviluppo e sperimentazione di iniziative sulla Marine Strategy e sulla Blue Growth.

Ecco, credo in definitiva che, se vogliamo guardare con ottimismo e volontà al futuro dobbiamo metterci nell’ordine di idee di adeguare la nostra riflessione al livello di queste sfide e sono convinto che per fare ciò, oltre che dagli Amministratori pubblici, questo salto di qualità dovrà essere fatto anche da imprese, sindacati, sistema del credito e da tutti quei soggetti attivi del volontariato, del sociale, dei comitati cui sta a cuore il benessere della nostra cittadinanza e del nostro territorio.

PROPOSTE

Si deve agire per coinvolgere gli operatori economici e tutti i portatori d’interesse del territorio in un progetto di sviluppo e benessere il più largamente condiviso.

Si deve riprendere con decisione il percorso indicato dal Patto dei Sindaci che è il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.

Si devono attivare tutte le energie culturali, sociali, ed economiche del territorio e dare spazio alla voglia di fare e fare bene.

Si deve partecipare attivamente alla programmazione e attuazione di una gestione consapevole, corretta e ottimale del settennato 2014-2020 di finanziamenti europei.

IMPEGNI
Agire per creare un tavolo comune tra imprese del porto di Viareggio (nautica, pesca e refitting), imprese del turismo balneare e dell’accoglienza, operatori del settore agro alimentare, imprese della trasformazione e della manifattura e del lapideo e Istituzioni per scrivere un piano e un patto per la valorizzazione internazionale della nostra terra e per decidere la scala delle priorità delle infrastrutture e dei servizi necessari a rilanciare il Brand Versilia su scala mondiale.
Favorire la produzione di politiche di marketing territoriale integrate tra pubblico e privato.
Contribuire alla redazione di un progetto d’area sul modello de “La via dei Marmi e di Michelangelo”.
Realizzazione raddoppio linea ferroviaria Viareggio – Lucca.
Miglioramento dei collegamenti con gli scali aeroportuali di Pisa e Firenze e collaborazione per la realizzazione di una promozione di ambito.
Favorire lo sviluppo di nuove imprese nel settore della digital economy.
Favorire la nascita o la riconversione di vecchie aree in APEA “Aree produttive ecologicamente attrezzate”.
Contribuire al miglioramento delle infrastrutture territoriali partendo dagli esempi positivi del SAV (rete dei Sentieri dell’Alta Versilia) e del Bike Plan della Versilia.
Dare sostegno e collaborazione agli OTD (Osservatori Turistici di Destinazione) della Versilia.
Contribuire al miglioramento della PDL della R.T. sul turismo.
Attivare canali di informazione e formazione sulla programmazione dei fondi europei 2014 – 2020:

OT1: rafforzare ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione;
OT2: migliorare l’accesso e la qualità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
OT3: promuovere la competitività delle PMI, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacultura;
OT4: sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori;
OT5: promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi;
OT6: tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse;
OT7: promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete;
OT8: promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori;
OT9: promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione;
OT10: investire nell’istruzione, formazione e formazione professionale;
OT11: promuovere un’Amministrazione Pubblica efficiente.

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ultimo aggiornamento: 11-05-2015


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