VIAREGGIO. Ha incitato i suoi ragazzi fino all’ultimo secondo, come se fosse stato un tifoso qualsiasi. Un modo, forse, anche per compensare l’assenza degli sportivi più calorosi in un PalaBarsacchi a porte chiuse per gara-quattro della finale scudetto tra Cgc Viareggio e Forte dei Marmi.

Il presidente fortemarmino Piero Tosi ha subito due rimostranze da avanzare dopo la battuta d’arresto di stasera. La prima: “Non voglio che mi venga regalato un rigore, ma esigo che mi venga assegnato quello che mi spetta: nel secondo tempo, in una fase cruciale dell’incontro, i due arbitri non hanno più concesso falli di squadra contro il Cgc nonostante certe situazioni abbastanza chiare. Non dico che loro siano stati favoriti dai direttori di gara, però…”.

La seconda: “Stasera siamo rimasti disorientati dal clima surreale del palazzetto. A volte persino la mancanza dei tifosi avversari non aiuta a entrare in partita. Detto questo, abbiamo sbagliato tanto: l’approccio iniziale è stato negativo, in difesa abbiamo commesso errori da scuola di avviamento all’hockey”.

Dopo una settimana in cui è accaduto tutto e il contrario di tutto, dalla partita in programma a Follonica con entrambe le tifoserie al silenzio forzato del PalaBarsacchi, Tosi non sa quali decisioni potrebbero essere assunte per gara-cinque di martedì prossimo a Forte dei Marmi. Una cosa, però, è certa: “Noi domattina partiremo subito con la prevendita dei biglietti”.

(Visitato 93 volte, 1 visite oggi)

Cgc, la festa impazza sui social

Motaran: “Le porte chiuse un lutto per l’hockey”