VIAREGGIO. Massimiliano Baldini fissa con uno sguardo glaciale lo schermo allestito all’ingresso del palazzo comunale. Attende lo scrutinio dell’ultima sezione con un vantaggio esiguo (appena due voti) sullo sfidante Luca Poletti. Gli fa un cronista: “Non vorrei essere nei tuoi panni in questo momento…”. Lui non batte ciglio: “Non ci sono tante possibilità: o finisci davanti, o sei dietro. È un dato matematico”.

Poi il verdetto arriva: Poletti lo scavalca per soli 31 voti e raggiunge Giorgio Del Ghingaro al ballottaggio delle elezioni amministrative di Viareggio. L’avvocato viareggino incassa il colpo. Ma promette subito battaglia: “Chiederemo formalmente che vengano ricontate le schede” è il primo commento a caldo.

“Ma non sono amareggiato: il distacco è talmente risicato che chiunque avesse vinto avrebbe presentato ricorso. Parlando del dato politico, è indubbio che abbiamo conseguito un bel risultato: parlo soprattutto della Lega Nord. Per questo ringraziamo tutti quelli che ci hanno votato: era imprevisto che potessimo quasi raggiungere il ballottaggio. Però, per inciso, mi considero ancora in gioco e mi auguro di esserci io al posto di Poletti”.

Guai, allora, a parlare di apparentamenti. Perché “è prematuro” e perché, appunto, ci sarà un riconteggio da effettuare. Certo che se il centrodestra avesse trovato l’accordo su un candidato unico… “I numeri dicono che se non ci fossimo presentati separati saremmo andati al ballotaggio, probabilmente anche in prima posizione. Ognuno ha fatto le valutazioni che riteneva più opportune: è evidente che ci sono delle differenze evidentemente insanabili”. E quelle all’interno del Pd, a maggior ragione se fosse confermato il ballottaggio Del Ghingaro-Poletti? “Ho già avuto modo di esprimermi su questa guerra intestina: il Comune verrebbe commissariato nel giro di pochi mesi”.

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