VIAREGGIO. La verifica dei verbali delle elezioni amministrative di Viareggio è finita. E i risultati non possono essere considerati lusinghieri: il giudice del Tribunale di Lucca Stefano Billet, che questa mattina ha sostituito Carlo Annarumma alla presidenza dell’Ufficio Centrale Elettorale, ha certificato incongruenze in 14 sezioni sulle 63 totali del Comune di Viareggio. Quasi un quinto.
In municipio sono stati convocati i presidenti di sei sezioni, di cui tre considerate a forte rischio di gravi irregolarità. Nulla di nuovo, in verità: alcuni verbali sono stati compilati solo parzialmente, omettendo ad esempio il numero dei votanti – rendendo, di fatto, impossibile il raffronto con i voti dei candidati sindaco o delle liste a loro sostegno.
Rispetto a ieri, tuttavia, sono state verbalizzate le testimonianze di alcuni candidati al consiglio comunale che hanno espresso una preferenza a sé stessi sulla scheda salvo non veder conteggiato quel voto. Il loro come quello di familiari e parenti che avevano assicurato di scrivere il loro cognome. Preferenze sparite nel nulla. I quotidiani di stamani, poi, hanno riportato il curioso caso di un elettore che domenica si era recato al seggio a votare per poi vedersi negare il diritto. Il motivo? Sul registro risultava già tra i votanti.
Massimiliano Baldini, il candidato sindaco di centrodestra rimasto fuori dal ballottaggio per soli 31 voti, ha confermato la volontà di presentare ricorso al Tar di Firenze tra domani venerdì 5 giugno e lunedì. Vale a dire, a una settimana dal giorno fissato per il secondo e ultimo turno di elezioni amministrative, a questo punto a rischio di slittamento a data da destinarsi.
Ma la vera partita si dovrebbe giocare sulle quasi mille schede nulle o comunque contestate, capaci di spostare drasticamente l’esito delle urne. Per legge, però, i plichi contenenti i voti degli oltre 28mila elettori viareggini potranno essere aperti (con tanto di riconteggio delle schede) solo nel caso in cui il Tar accogliesse il ricorso di Baldini.
